A portarla in Europa per primi furono i viaggiatori dall'Oriente a metà del XVII secolo

Peonia fiore dell’immortalità

 Verso la metà del XVII secolo, in Europa, giunsero voci dal lontano Oriente dell’esistenza di fiori straordinari, grandi più del doppio di una rosa e altrettanto complessi e profumati. Alcuni viaggiatori, di ritorno dal lontano Oriente, cominciarono a parlare di un fiore simile ad una rosa gigante, ma senza spine, un fiore dalla bellezza mai vista prima. I fiori che avevano visto erano le peonie, coltivate in Cina ormai da molto tempo. A seguito di tutto ciò, esploratori, scienziati, e semplici commercianti si recarono in Cina alla ricerca di nuove varietà, delle specie da cui si erano originate, e di coltivatori in grado di rifornire il mercato. In poco tempo la ricerca divenne una vera e propria caccia a nuovi esemplari di peonie, fiori divenuti ormai mitici.

 In Oriente la peonia era, ed è tutt’ora, associata all’immortalità, nonostante la fugacità dei suoi fiori: per godere della sua seducente fioritura, infatti, bisogna accontentarsi di ammirarla solo per pochi giorni all’anno, qualche settimana a volte. Ma in quel breve periodo, non esistono specie in grado di competere con la peonia in bellezza e sontuosità.

 Le peonie fioriscono da metà aprile alla fine di luglio a seconda delle varietà, e si suddividono in peonie arbustive e peonie erbacee. Le prime sono caratterizzate da un portamento arboreo, i cui rami legnosi possono raggiungere dimensioni importanti per un cespuglio, anche due metri di altezza. Le varietà erbacee hanno invece uno sviluppo più contenuto e tendono a crescere più in larghezza che in altezza, per poi dissolversi completamente con l’avvicinarsi dell’inverno. Qualunque sia la varietà, i fiori delle peonie offrono un senso di abbondanza e di perfezione, sono incredibilmente densi di petali e possono ricoprire una grande varietà di tonalità e sfumature.

Peonia

La struttura complessa del fiore

 Il fiore, in principio, si presenta con un bocciolo perfettamente tondo, compatto, dalla durezza di un frutto acerbo. Con il passare dei giorni il bocciolo si ingrandisce iniziando a mostrare i primi accenni di colore dai suoi petali centrali che scivolano, lenti lenti, fuori dal guscio fogliare. In questa fase è davvero difficile immaginare ciò che di lì a poco accadrà: il bocciolo, infatti, nel giro di poco tempo, esploderà aprendosi in tantissimi soffici e frastagliati petali, triplicando, se non di più, di volume. Ciò che prima era un bocciolo duro e compatto come una biglia, ora è un’esplosione di morbidezza, profumo e colore.

 Un’infinità di petali che sbocciano aprendosi comela migliore delle albe del mattino, per svelare, al centro del fiore, un gioiello di pistilli giallo acceso. Ma lo stupore per questo incredibile fiore non finisce qui. Dal momento in cui fiorisce, il fiore della peonia inizia immediatamente una lenta fase di trasformazione. Giorno dopo giorno vedrete i fiori mutare di colore, abbracciando diverse tonalità pastello, per arrivare, poco prima di lasciarsi cadere a terra, alla tonalità finale del bianco-crema. Il mazzo di peonie, che avrete inserito nel vaso d’acqua, cambierà di colore con un ritmo asincrono regalandovi un finale inaspettatamente cangiante, ultimo atto di una spettacolare fioritura, quella di un fiore pazzesco davvero in grado di stupirci lasciandoci lì, ad ammirarlo a bocca aperta.

David_Zonta

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