Bardonecchia, Musumeci attacca: “Costruito dove non si doveva, la natura si prende la rivincita”

Bardonecchia, Musumeci attacca: “Costruito dove non si doveva, la natura si prende la rivincita”
bardonecchia

Oggi sopralluogo del Capo della Protezione civile Ciciliano. Ieri nel nubifragio ha perso la vita un uomo, Franco Chiaffrino

Bardonecchia il giorno dopo. Il Capo Dipartimento nazionale della Protezione civile Fabio Ciciliano e l’assessore alla Protezione civile di Regione Piemonte Marco Gabusi oggi dalle 14.30 a Bardonecchia, dove con la sindaca Chiara Rossetti fanno il punto sulle operazioni necessarie per il ripristino dei danni causati dal nubifragio di ieri e per la messa in sicurezza del territorio. Il nubifragio, con l’esondazione del Rio Frejus, ha anche causato la morte di una persona, Franco Chiaffrino.

Il tema si mescola a quello del caldo estremo: tra le ondate di calore – e le vittime relative – e i fenomeni estremi, il clima continua a lanciare segnali e il territorio italiano è in sofferenza.

Musumeci: “A Bardonecchia si è costruito dove non si doveva”

Sul caso Bardonecchia è anche scoppiata una polemica a distanza lanciata proprio dal ministro della Protezione Civile Nello Musumeci: “Io credo che noi abbiamo qualche ritardo concreto in sede europea nella predisposizione di un piano serio di prevenzione, manca la cultura della prevenzione” ha detto il ministro a SkyTg24. “Chi governa non deve mai abbandonare il senso del pragmatismo – aggiunge – quello che è avvenuto a Bardonecchia era già avvenuto in passato, temo che non sia l’ultimo caso, il territorio è fragile, si è costruito dove non si doveva costruire, è mancata una corretta lettura del territorio” ha detto, aggiungendo: “E’ chiaro che prima o poi la natura si prende la rivincita e i nodi vengono tutti al pettine, pensare di risolverli in 5-10 anni è pura follia”.

Archivescovo Torino: “Ci stringiamo attorno alla famiglia della vittima”

“La drammatica perdita di una vita nell’alluvione che ha colpito Bardonecchia turba profondamente la Valle e la comunità cristiana, che in queste ore si stringe con grande affetto ai familiari di Franco Chiaffrino. Sgomenta pensare che la tragedia possa giungere così improvvisa e insensata nella vita di un uomo e dei suoi cari, preoccupa constatare che la natura sta divenendo sempre più pericolosa e imprevedibile. Bardonecchia è colpita dall’alluvione per la seconda volta in due anni, alla cara sindaca Chiara Rossetti un pensiero di particolare amicizia e sostegno”. Così il cardinale Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa.

Musumeci sui Campi Flegrei: “Cittadini siano primi agenti di Protezione Civile”

In merito a quanto dichiarato dal Capo Dipartimento nazionale della Protezione civile Fabio Ciciliano sulla possibilità di “contare i morti” con una scossa di magnitudo 5 ai Campi Flegrei “ha detto con parole crude quello che deve dire un tecnico, nel senso che la normalità per certi aspetti diventa un rischio perché invita all’assuefazione e all’abitudine e quando ci si abitua cala l’attenzione e viene meno il senso di responsabilità nell’adottare condotte appropriate. Il primo agente di Protezione Civile deve essere l’abitante dei Campi Flegrei”. Lo ha detto il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci intervenuto su SkyTg24. 

“Non ho mai detto ‘lasciate quella area’ perché pensare che 500mila persone debbano spostarsi da un’altra parte della Campania o del Paese mi sembra un provvedimento estremo che, allo stato attuale, non troverebbe alcuna giustificazione”.

Sindaco Bacoli a Musumeci: “Punta Pennata è privata” 

“Voglio rassicurare il ministro Nello Musumeci: ha ragione quando dice che il Comune di Bacoli e la Regione Campania non gli avevano mai segnalato le criticità dell’isolotto di Punta Pennata. Ma il motivo è molto semplice: il Governo italiano finanzia opere su aree pubbliche, mentre l’isolotto di Pennata è proprietà privata. Non avremmo mai potuto, e voluto, chiedere soldi pubblici per una proprietà privata. Svelato il mistero”. Così il sindaco di Bacoli (Napoli) Josi Gerardo Della Ragione, all’indomani del cedimento di un costone a Punta Pennata che si è verificato a seguito della scossa di terremoto di magnitudo 4.6. “Sarà il privato a dover mettere in sicurezza – aggiunge Della Ragione – e glielo imporremo. Al Governo, tra Ministero per la Protezione Civile ed il Ministero dell’Ambiente, resta invece il compito di mettere in sicurezza km e km lineari di costa. Noi, ovviamente, siamo pronti a fare il nostro dovere. Adesso mi taccio, perché le polemiche non servono a nessuno. Lancio però un auspicio: se alle parole, allo scaricabarile, si sostituissero i fatti, sarebbe un’ottima cosa. È questa l’unica strada da percorrere. Abbiamo il progetto per il risanamento di una parte della costa di Bacoli, quella di Centocamerelle, ci sono già 10 milioni di euro. Tutto stupendo, manca solo l’ultimo tassello: far partire i cantieri. Fateli iniziare. Nulla di più”. 

Uil: “Territorio si conferma in crescente vulnerabilità”

“La tragedia dell’alluvione di Bardonecchia è l’ennesimo evento estremo che prova la crescente vulnerabilità del territorio italiano di fronte ai cambiamenti climatici. Non è più rinviabile una politica ambientale e territoriale integrata, trasparente e partecipata per la messa in sicurezza del territorio e l’adattamento climatico come priorità strategica nazionale”. È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo.

“La crisi climatica sta colpendo già da tempo le comunità, mettendo a rischio vite umane, beni pubblici e privati, attività produttive e servizi essenziali. Il dissesto idrogeologico, aggravato dal cambiamento climatico, quindi – ha spiegato la segretaria della Uil – è un’emergenza strutturale che non può essere affrontata solo in fase di emergenza. È urgente avviare un tavolo di confronto tra governo e parti sociali per elaborare un Piano nazionale che tenga insieme sostenibilità ambientale, sicurezza e sviluppo. Serve un progetto strategico di prevenzione, adattamento e messa in sicurezza del territorio, con risorse certe, tempi definiti e una visione di lungo periodo. Le risorse a disposizione, grazie al Pnrr e ad altri strumenti europei e nazionali, ci sono, ma manca ancora un approccio sistemico e la volontà politica per trasformarle in interventi concreti e tempestivi”.

“Non possiamo continuare a contare vittime a ogni alluvione, frana o terremoto, né accettare si intervenga solo dopo il disastro. La sicurezza ambientale è una condizione necessaria per la crescita economica, l’occupazione e la coesione sociale. È una sfida sistemica che riguarda il presente, ma soprattutto – ha concluso Buonomo – il futuro del nostro Paese”.

© Riproduzione Riservata