Dalla Colombia all'Europa nel 1924, conosciuto anche come Giglio della Pace, è tra le piante più apprezzate negli appartamenti di mezzo mondo

Spathiphyllum, fiore capolavoro della natura

Il primo esemplare della pianta di cui vi parlo oggi sbarcò in Europa dalla Colombia nel 1824. La spedizione, guidata dall’esploratore e botanico tedesco Gustav Wallis, rimase affascinata dall’eleganza delle foglie e dei suoi fiori, veri e propri capolavori della natura dall’aspetto semplice e lineare. Ancora non potevano saperlo, ma davanti ai loro occhi si trovava quella che in poco tempo sarebbe divenuta una delle piante più apprezzate negli appartamenti di mezzo mondo, lo Spathiphyllum.

Appartenente alla famiglia delle Aracee, lo Spathiphyllum, chiamato volgarmente anche spatifillo, vive nelle zone dell’America tropicale trovando, lungo le rive dei fiumi, il suo habitat preferito. Le caratteristiche ambientali da cui proviene diventano, quindi, informazioni utili da ricordare per farla crescere sana e rigogliosa anche nelle nostre case. Luce ed umidità unite a temperature miti, sono quindi le peculiarità della sua comfort-zone ideale. Lo Spathiphyllum necessita di luce soffusa ed indiretta, filtrata, ad esempio, da una tenda chiara, ed una temperatura compresa tra dodici e venticinque gradi centigradi.

Conosciuto anche con il nome di Giglio della Pace, per via del colore bianco candido dei fiori, lo Spathiphyllum è una pianta caratterizzata dalla totale assenza del fusto; le foglie, infatti, crescono direttamente dai rizomi sotterranei. La numerosa produzione di fiori bianchi, simili a vele in attesa del vento, colora e rischiara il verde scuro e umido tipico del sottobosco tropicale, e tutti i fiori insieme stazionano simpaticamente su steli sottili che fuoriescono dalla piega arrotolata delle foglie ellittiche e appuntite sulla loro estremità. Attenzione, però: il fiore, come erroneamente si potrebbe pensare, non è la vela bianca, bensì la spata al centro, ovvero il pistillo oblungo a mo’ di pannocchia. La cosiddetta vela bianca è quindi una brattea, una foglia che ha modificato il proprio colore per essere più visibile dagli insetti impollinatori. Questo magheggio botanico, un vero e proprio travestimento fogliare, viene chiamato funzione vessillare, e serve appunto per attrarre e sedurre, stordendoli di candida bellezza, i tanti ronzanti ammiratori.

Il fiore che purifica gli ambienti

Ma l’aspetto che rende lo Spathyphyllum una delle piante più conosciute al mondo è l’incredibile capacità di purificare gli ambienti neutralizzando, attraverso l’azione delle foglie, le sostanze tossiche per l’uomo e rendendo l’aria più pulita, fresca e respirabile. Questa specie, infatti, detiene il primato di assorbimento di formaldeide, xilene e benzene, tutte sostanze volatili nocive presenti nelle nostre case, il che la rende una delle più famose ed usate piante anti-inquinamento domestico.

E infine, due consigli per avere una pianta sempre bella e in salute: pur amando l’umidità, è una pianta che patisce molto i ristagni d’acqua, che danneggiano le radici facendole marcire e fanno ingiallire le foglie; un consiglio, dunque, è di annaffiare solo quando il terriccio risulta asciutto al tatto. L’altro è quello di posizionarlo in mezz’ombra. Lo Spathiphyllum ha fiori bianche e delicati che mal sopportano l’irruente euforia dei raggi solari. Forte e delicato, generoso e protettivo, c’è solo da volergli bene, allo spatifillo, in fondo se lo merita tutto.

David_Zonta

 

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