Maschilismo, errori storici, razzismo: un riepilogo delle 'migliori' cadute di stile del candidato provocatore

Maschilismo, gaffe, errori storici e razzismo. Donald Trump ha impostato la sua campagna elettorale per la nomination repubblicana alla presidenza Usa sulla provocazione, sull'eccesso, su battute al limite tra il sessismo e la xenofobia. Dalle offese a Hillary Clinton ai migranti del Messico definiti 'stupratori', dalla lunga polemica con l'emittente Fox News fino allo scontro epocale con papa Francesco. Ecco le frasi più famose:

L'ATTACCO A PAPA FRANCESCO – "Se e quando il Vaticano venisse attaccato dall'Isis, che come tutti sanno è il massimo trofeo a cui aspira l'Isis, posso garantirvi che il Papa si augurerebbe soltanto e pregherebbe perché Donald Trump fosse presidente". Lo ha detto in un discorso in South Carolina, rispondendo alle dichiarazioni del Pontefice secondo cui "una persona che pensa di fare i muri non è cristiano. Questo non è il Vangelo".  "Per un leader religioso mettere in dubbio la fede di una persona è vergognoso – ha continuato Trump – Sono orgoglioso di essere cristiano e da presidente non permetterò che il cristianesimo venga costantemente attaccato e indebolito". "Nessun leader, specialmente religioso, dovrebbe avere il diritto di mettere in dubbio la religione o la fede di un altro uomo", ha concluso. Non contento, ha poi fatto presente su Twitter a papa Bergoglio che "Città del Vaticano è al 100% circondata da mura massicce". Al tweet è allegata una foto della Città del Vaticano.
In precedenza, in occasione dell'annunciata messa del Pontefice lungo il confine tra Usa e Messico, il candidato repubblicano ha accusato il papa di non capire i problemi degli Stati Uniti per quanto riguarda l'immigrazione. "Credo che il papa sia una persona molto politicizzata", ha dichiarato il magnate durante un'intervista a Fox Business.

IL MURO AL CONFINE CON IL MESSICO – Sulla battaglia contro l'immigrazione Trump ha fondato la sua campagna elettorale. Proibire ai musulmani l'ingresso negli Usa e creare un muro per impedire l'arrivo di migranti dal Messico sono stati i leitmotiv dei suoi discorsi. I messicani che entrano nel Paese, secondo Trump, "sono tutti criminali e stupratori". Per questo "bisogna costruire un muro con il Messico", del costo di 8 milioni di dollari, a spese ovviamente del governo messicano.
Duro attacco anche ai migranti illegali: "Devono andarsene tutti", ha dichiarato facendo riferimento agli ordini esecutivi firmati da Obama per permettere a 11 milioni di illegali di restare negli Usa.

L'ATTACCO AI MUSULMANI –  "Se non verrà realizzata l'idea di un temporaneo divieto di entrata negli Usa per i musulmani, ci saranno altri attacchi contro l'America", ha sostenuto in un'intervista alla Cnn. "Vedrete molti, molti altri World Trade Center e probabilmente anche di più", aveva aggiunto riferendosi agli attentati dell'11 settembre 2001, spiegando che i musulmani "vogliono abbattere i nostri edifici e schiacciare le nostre città. Vivono all'interno del nostro Paese".

OBAMA A SUO AGIO CON I MUSULMANI – Barack Obama? "Forse in una moschea si sente a suo agio" ha commentato Trump in occasione della visita del presidente a una moschea di Baltimora. Secondo il magnate, Obama non sarebbe nato alle Hawaii, come detto, ma in Africa. E in realtà sarebbe un musulmano.

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