Lo sfogo del sindaco, indagato nell'ambito di una inchiesta sui rifiuti, sul blog di Grillo

"Solo in un mondo alla rovescia si possono paragonare il caso di un sindaco che si è fatto beccare mentre trucca un bando e sta in carcere – senza ancora dimettersi – e uno che invece fa una scelta coraggiosa come quella di aprire alla magistrature le porte di una municipalizzata con 42 milioni di euro di debiti per cercare poi di salvare 300 posti di lavoro". A dirlo, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo che riporta le dichiarazioni rilasciate a Fuori onda su La7, è Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, indagato nell'ambito di una inchiesta sui rifiuti. "Sono stato io stesso – dice – ad aver anticipato che mi sarebbe giunto un avviso di garanzia e non dimenticate mai che sono stato io a portare i libri in tribunale e chiesto esplicitamente alla magistratura di fare luce su tutto. Io sono certo della scelta politica che abbiamo preso, mandando l'Aamps in concordato preventivo. Ogni passo è stato fatto con molta accortezza".

Per Nogarin "la vera doppia morale è quella del Pd che mette sullo stesso piano uno che avrebbe truccato un appalto e si sarebbe mosso per far sparire le prove, tanto è vero che i magistrati gli hanno confermato la custodia cautelare in carcere, oppure un'altra persona, e parlo di Soru, che nonostante i grossi capitali a sua disposizione, briga per evadere il fisco".

"Su questa storia – dice il sindaco di Livorno – si agitano solo i nostri avversari e detrattori, non noi. Ci siamo ritrovati in una città come prima giunta non di centro-sinistra dal dopoguerra a oggi, ci siamo trovati un sistema contro, abbiamo preso il toro per le corna e abbiamo cominciato ad avviare dei cambiamenti seri. Solo chi ha le mani libere può prendere decisioni libere. E solo il Movimento 5 Stelle – conclude Nogarin – ha le mani libere".

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