Il rapporto deficit/Pil è invece confermato al 2,6%

La crescita del Prodotto interno lordo viene ancora una volta rivista al ribasso. Stando a quanto comunicato dall'Istat, nel 2015 il Pil è risultato pari a 1.642.444 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di  6.072 milioni rispetto alla stima precedente. La variazione in volume è quindi pari a 0,7%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo che era pari a +0,8%.

Le stime relative al 2015 presentano, in termini di volume, revisioni al rialzo per tutti i principali aggregati della spesa: di 0,5 punti percentuali gli investimenti fissi lordi, di 0,6 punti la spesa delle famiglie, di 2,2 punti la spesa delle Isp e di 0,1 punti la spesa delle pubbliche amministrazioni. I tassi di crescita delle importazioni e delle esportazioni non hanno subito revisioni. È da segnalare che la revisione del livello delle scorte, al rialzo per l'anno 2014 e al ribasso per quello successivo, ha indotto un significativo cambiamento nel contributo di tale aggregato alla variazione del Pil; in termini di volume l'apporto risulta ora positivo per 0,6 punti percentuali nel 2014 (in precedenza era nullo) e per 0,1 punti nel 2015 (a fronte di +0,5 punti nella stima dello scorso marzo).

DEFICIT E DEBITO. L'Istat, nei dati finali per il 2015, comunica inoltre che sulla base delle informazioni aggiornate, l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche nel 2015 è stato pari in valore assoluto a -42.931 milioni di euro, con un'incidenza in rapporto al Pil del -2,6%, dato confermato, in miglioramento rispetto al -48.482 dell'anno precedente (-3,0% in rapporto al Pil). Il saldo primario, indebitamento netto al netto della spesa per interessi, è risultato positivo e pari all'1,5% del Pil. Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle amministrazioni pubbliche) è positivo e pari a 19.528 milioni di euro, a fronte dei 4.642 milioni del 2014. Il miglioramento deriva da un aumento delle entrate correnti di 9,7 miliardi di euro e da una diminuzione delle uscite correnti al lordo degli interessi di 5,2 miliardi. 

Per quanto riguarda invece il rapporto debito/Pil, si passa dal 132,7% al 132,2%, comunque in aumento rispetto al 2014 quando si fermò al 131,8%.

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