Restano in gioco anche Conte, Roventini, Fraccaro e Bonafede. E Di Maio? Il pentastellato non è ancora uscito di scena, ma si dice pronto al passo indietro

Trattativa al rush finale. Sul premier del 'governo del cambiamento' saranno decisive le prossime 24 ore. Salvini e Di Maio, con l'ok al contratto, praticamente un plebiscito sia on line che nei gazebo sparsi in tutta Italia, metteranno l'ultimno tassello nel grande puzzle del prossimo esecutivo. Ne sono certi entrambi che all'unisono dicono "ci incontreremo per chiudere la squadra di governo" e domani "andremo dal capo dello Stato". Numerose le telefonate tra i due leader, ma ancora nessuna certezza, anche sull'ipotesi Di Maio a palazzo Chigi. Mentre il leghista ribadisce "né Salvini né Di Maio, mi sembra che fosse chiaro fin dall'inizio'. In casa 5Stelle si 'cincischia', sul premier insomma non tutto è così chiaro: "Non so se farò il premier e se entrerò nella squadra di governo" ammette candido il pentastellato, che dalla sua ha una spinta in più e si chiama Davide Casaleggio: "Io spero che sia lui il premier di questo Paese" ammette a Ivrea, ma poi puntualizza: "Non mi sto occupando" della questione.

Insomma il capo politico M5S non è ancora uscito di scena completamente, ma se fosse costretto a rinunciare a questo obiettivo, al suo posto le uniche quotazioni che salgono sul serio sono quelle di Vincenzo Spadafora. Praticamente la sua ombra. 

Anche sul profilo del prescelto ci sono ancora punti da limare, ma è ormai chiaro che sarà un esponente "di area Cinque Stelle". Di Maio parla di "una persona che deve essere amica del popolo", Salvini rilancia la figura "con un'esperienza professionale incontestabile, che condivida e abbia aiutato alla stesura del programma di governo". Spadafora? Forse potrebbe essere la figura giusta per mettere tutti e due d'accordo. Quel terzo uomo posto nell'ultimo angolo del triangolo. Ma restano in gioco anche i più tecnici Conte e Roventini, e i più di area politica Fraccaro e Bonafede. Anche sui ministri Salvini mette dei paletti: Chi darà una mano a portare avanti il progetto deve andare bene a tutti e due, deve essere condiviso" e attenzione "se qualcuno non rispetterà il programma salta tutto". Intanto i gazebo leghisti fanno il pieno e a certificarlo è proprio lo stesso leader del Carroccio: "Più di 100.000 persone sono venute ai gazebo della Lega, in tutta Italia, per portare idee, consigli e proposte: GRAZIE, siete unici! E domani (oggi, ndr) altri gazebo in altre piazze. Cambiare si può, non da soli ma insieme"

L'attesa è tanta ma, come viene spiegato, i due si vedranno solo ed esclusivamente per mettere il sigillo su presidente del Consiglio e squadra di governo. E non è escluso che ci sia un altro o nuovo incontro anche domani  mattina. Nella tabella di marcia dei due leader si conta di chiudere tutto la prossima settimana, compresa la fiducia a Camera e Senato. Intanto il capo dello Stato, Sergio Mattarella, attende un segno da parte di M5S e Lega. Già nel pomeriggio di domani Salvini e Di Maio potrebbero salire al Colle, per riferire. Sperando che questa sia la volta buona.

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