Il tribunale conferma la sospensiva. Sky: "Fatta chiarezza, pronti a valutare un'offerta"

Tutto da rifare per i diritti televisivi delle partite di Serie A. Il giudice Claudio Marangoni, presidente della sezione per le imprese del Tribunale di Milano, ha annullato il bando stilato da Mediapro per il triennio 2018-20121. Il gruppo spagnolo aveva ottenuto l'incarico di vendere i diritti sulle partite dalla Lega Calcio lo scorso 5 febbraio, dopodiché aveva stilato l'offerta di vendita che Sky aveva subito impugnato. Il 16 aprile scorso il giudice Marangoni aveva già sospeso d'urgenza il bando, dando ragione a Sky, decisione che ha ribadito con il provvedimento depositato questa mattina.

Le principali violazioni, riscontrate dal giudice nel documento di offerta pubblicato da Mediapro per raccogliere le proposte dei broadcaster, vertono in particolare sulla formulazione dei pacchetti di partite "chiavi in mano" (già comprensivi di evento e contenuti pre e post partita) che limiterebbero la libertà di scelta dei singoli offerenti nel formulare le proposte per i diversi contenuti e servizi, tra cui la pubblicità. Il bando, si legge ancora nell'ordinanza, era stato fatto senza cifre minime, mai successo in passato, e contro le linee guida dell'Antitrust.

In particolare, per il giudice la formulazione dei pacchetti di licenze tv delle partite di Serie A da parte diáMediaproáItalia darebbe vita a un "abuso di posizione dominante" da parte del gruppo spagnolo. Per il giudice, il calcio e' un mercato soggetto a regolamentazione di legge e alla vigilanza dell'Agcm rispetto al quale "Mediapro Italia mediante la predisposizione dei contenuti informativi e pubblicitari compresi nei prodotti audiovisivi facenti parte dei pacchetti principali esclusivi intenderebbe estendere di fatto la sua influenza anche nel mercato a valle della raccolta pubblicitaria e della fornitura di contenuti in una sorta di integrazione verticale tra detti mercati" riporta il provvedimento in riferimento alla composizione dei pacchetti chiavi in mano proposta nel bando e contestata da Sky che ha impugnato il documento di offerta. "Risulterebbe inoltre individuabile una condotta intesa a dare luogo a pratiche leganti, posto che in forza della sua posizione dominante sul mercato dell'offerta dei diritti televisivi sul campionato di Serie AáMediaproáItalia condiziona la cessione di tali diritti alla contestuale cessione di servizi economicamente separabili e il cui collegamento con il prodotto principale non pare sostenuto da esigenze effettive di collegamento tra essi".

Non solo. Il bando di Mediapro potrebbe creare un effetto distorsivo "del tutto idoneo a determinare gravi squilibri nel mercato e in danno dei singoli operatori dell'informazione interessati in ragione della notevole influenza sulla acquisizione (e perdita) di quote di mercato che l'esito della gara produrrebbe sull'uno o l'altro dei protagonisti della vicenda e la sostanziale impossibilità di un integrale ristoro di tale pregiudizio in sede di mero risarcimento monetario del danno". Per i consumatori, poi, il tutto si tradurrebbe in un aumento dei costi del servizio. Per questo, secondo il giudice Marangoni, è auspicabile che Mediapro stili un nuovo bando. "I tempi ancora disponibili sembrano consentire la ripresa di una procedura di gara – si legge nel provvedimento – avente diversi contenuti nella sua proposta di pacchetti".

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