Tamara racconta a LaPresse la sua esperienza: è una dei tra i 40 'figli prediletti' di Papa Francesco che hanno assistito all'arrivo del feretro sul sagrato di S. Maria Maggiore
“E’ stata una emozione grandissima, ho potuto essere vicina all’ultimo saluto a Papa Francesco per ringraziarlo per le porte che ci ha aperto, dell’essere sempre presente con noi, spero che questo continui, perché così voleva e così sperò che sarà”. A parlare ai microfoni di LaPresse è Tamara, tra i 40 ‘figli prediletti’ di Papa Francesco che ha potuto assistere dal sagrato di Santa Maria Maggiore all’arrivo del corteo funebre del pontefice, successivo ai funerali a San Pietro. Ad accoglierlo, insieme a lei, donna trans, anche rifugiati, detenuti, persone in difficoltà e bambini, tutti con un fiore bianco in mano.
Il gruppo è stato voluto da Don Ben, vescovo ausiliario di Roma, che lo aveva preannunciato in occasione della pubblicazione delle volontà testamentarie di Bergoglio, attraverso le quali il Santo Padre aveva devoluto 200mila euro della sua fortuna personale a un istituto penitenziario.
La presenza di Tamara, dice, “vuole essere un ringraziamento perché” Bergoglio “ci ha aiutate economicamente, aprendo la porta della Chiesa, perché prima era tutto chiuso per noi, non eravamo accettate, grazie a lui ora abbiamo un altro tipo di prospettiva e la gente ci vede diversamente”.
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