Alessandra Todde, Renato Soru, Paolo Truzzu e Lucia Chessa si sono confrontati in vista delle elezioni del 25 febbraio

Due minuti a testa, quattro domande, temi concordati ovvero motivazioni della candidatura, trasporti, sanità e energia. I quattro candidati alla presidenza della regione Sardegna per la prima volta insieme in una tribuna elettorale sulla Rai regionale in vista delle elezioni del 25 febbraio: nessun confronto, ognuno ha parlato per sé, le posizioni non si sono mai incrociate né c’è stato contatto diretto fra i candidati.

I quattro candidati

Ognuno, dunque, dopo il sorteggio per decidere l’ordine di intervento, ha potuto dire la sua sugli argomenti concordati: Alessandra Todde dei 5 Stelle a capo della coalizione con Pd e Progressisti, per un totale di 12 liste. Renato Soru, a capo della Coalizione sarda con 5 liste. Paolo Truzzu, a capo di 9 liste del centrodestra e, infine, Lucia Chessa, candidata presidente con i Rossomori per Sardinia r-esiste.

I motivi delle candidature

“Ho scelto di mettere le mie competenze al servizio della Sardegna dopo molti anni passati all’estero”, ha spiegato Todde. “La Sardegna merita di più di una scelta forzata tra la destra e il massimalismo, giustizialismo e populismo del M5s”, ha invece detto Soru. Truzzu ha sottolineato di essere sceso in campo “perché i leader del centrodestra mi hanno proposto di guidare la coalizione” e di aver accettato perché il mandato di sindaco di Cagliari era ormai in scadenza. Chessa ha evidenziato che “era necessario offrire ai sardi un’alternativa credibile, nonostante una legge elettorale vergognosa che impedisce lo sviluppo delle minoranze”.

Il tema dei trasporti

Su trasporti e continuità territoriale Todde propone “un modello misto che nei mesi di alta stagione sia con il libero mercato e con il supporto pubblico nei periodi di spalla”, per Soru “si deve partire dalle norme europee, che sono chiare e note sin dal 2008, cui si può derogare con il diritto alla mobilità dei sardi”, secondo Truzzu la soluzione passa per il governo nazionale mentre sulla continuità interna Lucia Chessa mette in evidenza “le difficoltà del sistema viario sardo“.

Sanità ed energia

Sulla sanità, Soru, Todde e Truzzu d’accordo: non serve una nuova riforma, ma far funzionare quella che c’è incentivando soprattutto il personale medico e, ha sottolineato Soru, liberandola dalla politica. Per Chessa, invece, “serve una riforma radicale della sanità dopo le due disastrose fatte dalle passate giunte di centrosinistra e centrodestra”. Infine, l’energia: molti slogan, difesa dei sardi, abbattimento tariffe, no alle speculazioni delle rinnovabili senza regolamentazione. Soru ricorda a Todde che la speculazione è iniziata col governo Draghi che ha innalzato di 8 volte la quota di produzione per la Sardegna. Per Truzzu resta fondamentale il metano in via transitoria, Chessa ha sottolineato che “senza i comitati il problema della speculazione delle rinnovabili non sarebbe all’attenzione della politica regionale”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata