L'Usigrai: "Lasciate libera la Rai, lasciate libere le idee, lasciate libere l'informazione e l'arte"
Polemica dopo le accuse di Fedez, dal palco del Primo Maggio, di censura da parte della Rai, che però nega. “Nella Rai Servizio Pubblico non può esistere alcun ‘sistema’ cui adeguarsi. Nella Rai Servizio Pubblico ci si deve adeguare esclusivamente ai valori del Contratto di Servizio, quindi a quelli della Costituzione”. Lo ha reso noto l’esecutivo dell’Usigrai con una nota, intervenendo nella querelle innescata da Fedez che ha diffuso il video di una telefonata con i vertici di viale Mazzini a proposito del suo intervento al concertone del 1 maggio. “Detto questo – si legge nella nota diffusa dall’Usigrai – vedere i partiti che si accapigliano sulla vicenda Fedez è il trionfo dell’ipocrisia. Perché noi un ‘sistema’ in Rai lo denunciamo da anni: ed è esattamente quello della partitocrazia, che – a partiti alterni – occupa il Servizio Pubblico. Come del resto accadrà ancora una volta nelle prossime settimane con il rinnovo del CdA. Lasciate libera la Rai, lasciate libere le idee, lasciate libere l’informazione e l’arte – è l’appello dell’Usigrai – . Gli unici limiti che si possono legittimamente porre sono quelli imposti dalle leggi e dalla nostra Costituzione”.
Le reazioni della politica alla vicenda Fedez-Rai
Parole si sostegno anche dalla politica. “Ci aspettiamo parole chiare da parte della Rai, di scuse e di chiarimento”. Così il segretario del Pd Enrico Letta a Radio24. “voglio ringraziare Fedez perchè il fatto che una persona come lui parli di questi temi con la forza con cui ne ha parlato lui rende possibile rompere i tabù per i quali sembra che non si possa parlare di diritti perchè siamo in pandemia, che non si possa parlare di temi legati al ddl Zan perchè siamo in una fase in cui l’uscita dalla pandemia ci obbliga a occuparci solo di queste questioni”, ha aggiunto. “Noi ci occupiamo di pandemia, riaperture e occupazione, ma non vuol dire che non si debbano fare battaglie per i diritti. Io sono grato a Fedez per le parole molto forti che ha usato ieri e che condividiamo in pieno”, ha concluso.
“La cosa inquietante è la semplicità con la quale degli alti funzionari di Ra3 parlano di sistema cui adeguarsi. Evidentemente l’addestramento parte da lontano. Si dimettano gli addestratori di ogni ordine e grado e si proceda con le proposte di riforma Rai in parlamento”. Interviene così con un messaggio su Twitter il sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano.
“Inaccettabile il tentativo della Rai di censurare Fedez, un artista che si sta spendendo per l’approvazione del Ddl Zan”. Lo ha scritto su Facebook la deputata del Pd Laura Boldrini. “Il paese ha bisogno di questa legge ed ha bisogno di voci indipendenti pronte a battersi per la libertà di espressione e i diritti”, ha aggiunto.
Voci contro Fedez
“Premetto: se parlo del compositore di musica Fedez sono, a dispetto dell’anagrafe, un suo ammiratore. Se invece devo giudicare Fedez sotto il profilo politico, che sempre più sembra prevalere nelle sue performances, sono un suo irriducibile avversario. E lo sono anche, almeno in parte, nei giudizi che lui da sul ddl Zan. Chiariti questi punti, non ho dubbi nel giudicare negativamente, nella giusta dialettica che deve esserci nel centrodestra, il comportamento di Salvini e della Rai. A Viale Mazzini regna sovrana la confusione, e sarebbe ora di porvi rimedio perché un servizio pubblico allo sbando non è utile a nessuno e danneggia tutti: danneggia Fedez e Salvini, ma soprattutto i cittadini”. Così Osvaldo Napoli, deputato di Cambiamo!, in una nota. “Il leader della Lega – aggiunge – poteva risparmiarsi il fervorino a Fedez, intimandogli di non occuparsi di politica nella sua esibizione al concertone. Ha finito così per accrescere la già notevole dimensione mediatica di Fedez, ma soprattutto ha mostrato la debolezza della politica, ridotta a temere una performance canora. Quando la politica è senza bussola, si aggrappa a qualsiasi evento nel tentativo di rilegittimarsi. Con il risultato di veder crescere il vuoto che la circonda. È proprio una brutta stagione”.
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