La lettera inviata a Calderoli e al presidente del Clep, Cassese: "Non ci sono più le condizioni per la partecipazione". Tra gli autori Giuliano Amato e Franco Bassanini

Si dimettono quattro membri del Comitato per l’individuazione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), nel contesto della proposta di riforma di legge sull’Autonomia Differenziata. “Siamo costretti a prendere atto che non ci sono più le condizioni per una nostra partecipazione ai lavori del” Clep “concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale”, hanno scritto in una lettera, di cui è in possesso LaPresse, i due ex presidenti della Corte costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l’ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, rassegnando le dimissioni dal Comitato. A loro dire, “restano irrisolti alcuni problemi di fondo”. La missiva è stata inviata al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, e al presidente del Comitato di esperti sull’autonomia differenziata, Sabino Cassese.

Il testo della lettera

Finché non sono stati determinati tutti i Lep, e non sono stati ridefiniti, in relazione ai loro costi standard, gli strumenti e i modi per assicurare a tutte le Regioni una effettiva autonomia tributaria che consenta loro di finanziare integralmente i Lep medesimi, la effettiva portata di quei principi resta indeterminata e indeterminabile“, si trova scritto ancora nella lettera. “La contraddizione fra il dettato costituzionale (116, 117 e 119) e il primo periodo del comma 791, da un lato, e le altre disposizioni della legge di bilancio, dall’altro, si potrebbe risolvere modificando queste ultime mediante appositi emendamenti al disegno di legge Calderoli, facendo così correttamente prevalere le norme costituzionali. Ma abbiamo inteso che questa proposta non è condivisa né da te (Roberto Calderoli, ndr), né da Sabino Cassese”, riflettono Amato, Gallo, Bassanini e Pajno. “Non è stata parimenti condivisa – scrivono ancora – la nostra proposta di consentire al Parlamento, nel corso dell’esame del disegno di legge Calderoli, di definire preventivamente alcuni limiti alla negoziazione delle intese, da intendersi come contenuti non negoziabili, quali per esempio le norme generali sull’istruzione o le grandi infrastrutture nazionali di trasporto (autostrade, ferrovie, grandi porti e aeroporti), le reti di telecomunicazione e le infrastrutture nazionali di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica e del gas”.

Pd: “Proposta Calderoli sta naufragando”

“Le dimissioni di Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco Gallo e Alessandro Pajino, quattro autorevoli componenti del comitato voluto dal Ministro Calderoli per l’individuazione dei Lep, dovrebbero far riflettere il centrodestra su quanto sia dannosa per l’Italia la loro proposta di autonomia differenziata che lentamente sta naufragando. Cos’altro deve accadere ancora affinchè si fermino? Ormai non si contano più le palesi criticità di un progetto che per quel che ci riguarda non fa altro che aumentare le disuguaglianze sociali e territoriali. Lo sviluppo di tutto il paese passa invece per una forte crescita del Mezzogiorno, che con questo disegno rischia però di essere abbandonato a se stesso. Anche sulla scorta delle obiezioni mosse dai quattro componenti dimissionari, noi continueremo ad opporci, con l’obiettivo di costruire un fronte largo non solo delle forze politiche d’opposizione ma anche con tutti quei mondi della cultura, della scuola, dell’università, del sindacato, dell’impresa, che hanno a cuore la coesione e l’unità nazionale”. Così il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.

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