Milano, 26 ago. (LaPresse) – “Chi arrivava non riusciva a parlare, molti erano terrorizzati, con gli occhi totalmente persi nel vuoto, lo sguardo assente. Raramente abbiamo visto una situazione così”. Così Alberto Zanin, coordinatore medico dell’ospedale di Emergency a Kabul.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata