Parla il nuovo campione italiano dei 60 metri, che con 6''54 ha battuto l'oro olimpico

Nella storia per un decimo di secondo. Quanto è bastato a Samuele Ceccarelli per regalarsi l’exploit dell’anno, quello con cui sui 60 metri ai campionati italiani indoor ha saputo sorprendere l’atletica battendo niente meno che il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs. “Sono ancora un po’ frastornato. La sensazione è simile a quella di un post serata in discoteca, non ricordo nulla. Ci ho pensato oggi rivedendo qualche video. Ricordo solo un tripudio di emozioni indescrivibili. Ho ancora l’adrenalina”, ammette il velocista azzurro in un’intervista a LaPresse. Dietro quelle foto in cui tutti sorridono “c’è il clima di gioia e di tranquillità in quel momento”, precisa rivelando anche un aneddoto del post-gara: “Ho ringraziato Marcell per l’opportunità di gareggiare con lui e lui ridendo a fine gara mi ha risposto: ‘Ma guarda un po’, questo mi batte e ora mi ringrazia pure?’ Gli ho detto che è facile dirlo per un campione come lui, ma per me che vengo dall’ombra è una cosa unica”.

Corre da quando aveva 16 anni, nonostante uno stop in cui si è dedicato al karate, ma allo stesso tempo Ceccarelli coltiva anche il sogno di diventare avvocato, o meglio “entrare nel mondo delle risorse umane”, specifica. A 23 anni, Samuele si era già fatto notare a Berlino quando aveva fermato il cronometro a 6″58 sempre sui 60 m, stesso tempo di Filippo Tortu. Ma battendo l’olimpionico dei 100 metri (6″54 contro 6″55), il massese ora si candida anche per recitare il ruolo di grande outsider ai prossimi europei indoor di Istanbul con un occhio attento sul 2024 (personale sui 100 metri di 10″45 ottenuto a Rovereto 2021), anno degli Europei a Roma e delle Olimpiadi di Parigi: “Troppo prematuro – si schernisce – non ci voglio pensare. Preferisco continuare in queste dure settimane che mancano agli Europei di Istanbul con la testa sgombera, tutto quello che viene da ora in poi è qualcosa in più, vedremo poi con questa base dei 60 metri dove si può arrivare. Non mi faccio influenzare da calcoli e pronostici. Ringrazio la Firenze Marathon che mi ha dato la possibilità di correre, oltre al mio tecnico Marco Del Medico e la mia manager Silvia Saliti e la sua società Jump. Ora me la voglio godere nel senso buono del termine”.

Oltre questa domenica perfetta e a un trionfo ottenuto col suo miglior tempo di sempre e con la terza miglior prova in Europa nel 2023, tanto che ora si parla già di ‘nuovo Jacobs’ anche se il primo a prendere le distanze dal mainstream e dalla competizione sembra essere proprio lui: “Sono un grandissimo tifoso di Marcell – precisa Samuele – chiunque faccia la velocità lo vede come un punto di riferimento. Lo qualifico come un campione e il campione può fare di tutto. Non ha limiti, tutto quello che sembra un percorso che sembra non soddisfacente, in realtà fa parte di un quadro più grande. È un campione, saprà riprendersi quello che è suo”. Ci tiene davvero quando dice “lui è e sarà sempre il numero uno e come tale va rispettato e trattato”, sottolinea, “ha vinto l’oro olimpico, mai successo prima d’ora per l’Italia. Solo questo andrebbe sempre tenuto a mente”. E a proposito delle condizioni di Jacobs, sulla stessa lunghezza d’onda l’ex sprinter azzurro Stefano Tilli, che sempre a LaPresse ha chiarito: “Non c’è da preoccuparsi. Il 6″55 è lo stesso tempo fatto l’anno scorso ai campionati italiani culminati poi con il 6″41 con cui ha vinto i Mondiali a Belgrado”, piuttosto “sembra che non sia completamente libero di testa” quasi fosse “in un momento di passaggio della sua stagione”.

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