L'atleta del getto del peso si racconta. Ora è a caccia di una medaglia alle Olimpiadi
Il getto del peso maschile è stato regno incontrastato degli americani Ryan Crouser e Joe Kovacs per quasi un decennio. Leonardo Fabbri ha compiuto un bel ‘sacrificio’ per provare a spezzare il loro dominio in vista delle Olimpiadi di Parigi. Quando il toscano ha analizzato cosa non avesse funzionato nella sua prestazione ai Giochi di Tokyo, dove mancò la qualificazione per la finale di 10 centimetri, non si è concentrato sul suo ‘incontro’ con il Covid o sui vari infortuni patiti in quell’anno. O sulla sua tecnica. La risposta è arrivata quando si è guardato allo specchio. Con un peso 150 chilogrammi, Fabbri si è reso conto che il suo problema più grande era il girovita. È stato allora che ha deciso di cambiare drasticamente la sua dieta, eliminando completamente la pizza (non un piccolo sacrificio per un italiano…) e limitando il consumo di pasta. L’azzurro è arrivato così a perdere 25 kg in due anni. L’anno scorso ha vinto la medaglia d’argento ai Mondiali, a giugno l’oro agli Europei di Roma. E ora ha intenzione di sfidare gli americani Ryan Crouser e Joe Kovacs a Parigi nella gara al via venerdì.
“Non è facile. Sto cercando di mangiare solo verdure”, ha detto Fabbri. “Ma quando vedi i risultati, lo fai più volentieri”. I detentori del record mondiale Crouser e Kovacs hanno dominato il getto del peso per quasi un decennio, chiudendo al primo e al secondo posto alle ultime due Olimpiadi. Ma l’azzurro ha battuto Crouser nell’ultimo incontro della Diamond League prima delle Olimpiadi di Parigi e a Roma ha siglato il nuovo record dei campionati con la misura di 22,45 metri.
Tra alimentazione e meditazione
Con un peso attuale di 125 kg, Fabbri sente di poter manovrare più rapidamente mentre si gira fino al punto di lancio, producendo così più potenza. L’azzurro si nutre ancora sei volte al giorno, ma fa solo un pasto completo, a pranzo. Un pasto che a volte include uno dei suoi piatti preferiti: la bistecca alla fiorentina. “Quando sono a Firenze, non me la perdo mai”, ha detto l’azzurro, che legge libri sul buddismo e medita ogni mattina durante le gare. “Sono cose che mi sono state insegnate dal mio mental coach”.
Una medaglia per Paolo
Il tecnico di Fabbri, Paolo Dal Soglio, è arrivato quarto nel getto del peso ad Atlanta 1996, mancando una medaglia per un centimetro. “Voglio vincere una medaglia anche per Paolo”, ha dichiarato Fabbri. La più grande fonte di ispirazione per l’azzurro è stata guardare i suoi compagni di squadra esibirsi in altre gare a Tokyo, dove l’Italia è stata grande protagonista nell’atletica leggera con cinque ori, tra cui quello di Marcell Jacobs nei 100 metri, quello di Gianmarco Tamberi nel salto in alto e quello nella staffetta 4×100 maschile. “Fino a poco tempo fa, vedere gli italiani fare bene alle Olimpiadi o a un Mondiale sembrava impossibile. Pertanto, quando vedi molti di loro fare bene capisci che è qualcosa di possibile e ti carica ancora di più”, ha detto Fabbri. “È estremamente stimolante“.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata