L'ad Rai Fuortes: "Un evento fondamentale"

Giro d’Italia minuto per minuto, dall’inizio di ogni tappa fino a mezzanotte. E’ l’impegno che la Rai rinnova per la Corsa Rosa, il fiore all’occhiello della sua programmazione sportiva come sottolineato dall’ad Carlo Fuortes presentando a viale Mazzini la programmazione dell’evento che quest’anno andrà in onda dal 6 al 28 maggio su Rai2, Rai Sport, Rai Play e Radio1. “Una manifestazione sportiva assolutamente identitaria, Rai e Giro sono due facce della stessa medaglia e per quanto ci riguarda è un evento del servizio pubblico fondamentale”, ha detto l’ad Rai. “E’ l’unica manifestazione sportiva popolare seguita da tutta Italia che è ancora solo in chiaro -ha rimarcato-. Non è mai andata sulla tv a pagamento, questo è un motivo di orgoglio per il servizio pubblico e deve continuare a essere così. Dal 1924 la Rai ha seguito 100 edizioni del Giro. Sono 100 anni che Rai e Giro sono stretti da questo legame molto forte. Quindi, lunga vita al Giro d’Italia in Rai”. L’accordo con Rcs, cui sono affidate le riprese, è stato rinnovato lo scorso anno per altri tre anni.

“E’ uno sforzo fatto insieme che spero continui, il Giro d’Italia è un pezzo di servizio pubblico fondamentale al quale la Rai tiene tantissimo”, ha aggiunto Fuortes. A suggellare il matrimonio con la Rai anche le parole di Urbano Cairo, presidente di Rcs MediaGroup, intervenuto per la prima volta alla conferenza di viale Mazzini. “E’ un rapporto splendido, la consideriamo un po’ tutti mamma Rai. Il Giro d’Italia è cresciuto molto in questi anni, siamo ormai in 200 paesi e c’è grandissimo seguito e interesse. E’ un modo per l’Italia di avere un portavoce, un ambasciatore, un elemento di promozione”, ha detto Cairo, che questa mattina era presente anche all’evento ‘Il 106° Giro d’Italia: vetrina per il saper fare italiano’ alla Farnesina. “E’ una buona cosa che il governo abbia compreso questa cosa e stia puntando molto sul Giro per far vedere le bellezze dell’Italia e invogliare la gente a venire qui. L’intenzione è di investire molto di più”, ha anticipato Cairo. Intanto, l’edizione numero 106 scatterà il 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi in Abruzzo. Ventuno tappe e ventuno giorni: tre settimane intense, come ogni edizione della corsa rosa garantisce da oltre un secolo. Sono invariati rispetto all’edizione 2022, che ha tenuto incollati davanti agli schermi tv una media di 1 milione e trecentomila spettatori ogni giorno, i progetti delle trasmissioni che si succederanno. Si comincia con Aspettando il Giro che avrà un orario variabile (comincera 45 minuti prima del via di ogni tappa) e si andra avanti con Prima Diretta, Giro in diretta, Giro all’arrivo, il Processo alla Tappa, Arriva il Giro alle 20 e Km o alla mezzanotte. I canali tv dedicati alle trasmissioni saranno Rai 2 e Rai Sport HD.

A questi, Rai Sport e RaiPlay aggiungeranno, tutti i giorni le dirette in streaming con segnali dedicati che gli utenti potranno scegliere. I commentatori saranno tre, come lo scorso anno: accanto al telecronista Francesco Pancani, un tecnico dedicato alla tattica e alla tecnica, Alessandro Petacchi, 22 vittorie In carriera al Giro, e lo scrittore Fabio Genovesi. A loro, come sempre, si aggiungerà il commento dalla corsa con due cronisti in moto, e con la novità assoluta di Giada Borgato che affiancherà il consolidato Stefano Rizzato.”Quest’anno ancora di più il Giro sarà in primis una grande corsa di ciclismo con campioni incredibili, tre settimane di vera battaglia”, ha evidenziato Paolo Bellino, auspicando a sua volta che “il percorso con la Rai prosegua ancora”. “Quest’anno l’offerta è ancora più ricca con oltre 200 ore di Giro in tutte le sue espressioni solo sulla piattaforma televisiva”, ha detto il direttore Rai Distribuzione, Marcello Ciannamea, ricordando che “tutta l’offerta verrà diffusa su Rai Italia per circa 4 ore di trasmissione giornaliera sui 4 palinsesti dei vari continenti, questo per confermare l’attenzione verso il ciclismo da parte di Rai”. A fare da ‘colonna sonora’ di questa edizione, infine, sarà la sigla originale firmata da Raphael Gualazzi per la Rai e lanciata oggi in anteprima. “La bicicletta è fortemente legata alla mia infanzia e alla spensieratezza, all’adolescenza e al fervore delle passioni. Da adulto sto invece vivendo il valore della sconfitta come la cosa più preziosa che si può vivere, perché le ferite ti rendono più forte e più grande qualunque sia il tuo sogno. Lo spirito di squadra conta tantissimo anche nella musica, ha senso solo quando c’è un’unione anche in senso estetico e artistico”, ha raccontato Gualazzi. “Un’altra analogia” con il ciclismo “tra le tante che ci sono”.

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