Nessun altro atleta olimpico è risultato positivo dopo i due casi riscontrati ai recenti Giochi invernali di PyeongChang
Il Comitato olimpico internazionale ha revocato la sospensione per doping alla Russia. "I diritti del comitato olimpico russo sono stati pienamente ripristinati", ha dichiarato il presidente del comitato olimpico russo, Alexander Zhukov. Zhukov ha spiegato che la Russia ha ricevuto una lettera dal Cio che conferma che nessun altro atleta olimpico dalla Russia è risultato positivo al doping, dopo i due casi riscontrati ai recenti Giochi invernali di PyeongChang. "Tutti i test antidoping condotti sui nostri atleti negli ultimi giorni delle Olimpiadi hanno dato esito negativo", ha detto. Il Cio ha deciso nella riunione di domenica che in tal caso la sospensione del Comitato Olimpico russo sarebbe stata revocata.
La Russia è stata bandita a dicembre dalle Olimpiadi 2018 in seguito alle rivelazioni sulla diffusione delle pratiche di doping, sebbene 168 atleti siano stati giudicati 'puliti' e siano stati autorizzati a recarsi a PyeongChang per gareggiare sotto la bandiera olimpica.
Tuttavia, due atleti russi, il giocatore di curling Alexander Krushelnitsky e la bobbista Nadezhda Sergeyeva, sono stati esclusi dalle Olimpiadi dopo che i loro test antidoping si sono rivelati positivi, con Krushelnitsky che è stato privato della sua medaglia di bronzo. La sospensione della Russia dai Giochi ha fatto seguito alla scoperta di un sistema di 'doping di Stato' in cui campioni di urina contaminati venivano scambiati con quelli puliti. Il governo ha negato qualsiasi coinvolgimento dello stato nella vicenda, ma un alto funzionario sportivo Vitaly Mutko, attualmente vicepremier, è stato bannato dal Cio a vita.
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