LaPresse ha conosciuto i genitori della medaglia d'oro nel judo

Una gioia immensa e un "urlo terribile" per la prima medaglia d'oro dell'Italia a Rio 2016. A LaPresse Tiziana, la madre di Fabio Basile, trionfatore nel judo alle Olimpiadi nella categoria 66 kg, racconta le prime emozioni per il successo del figlio, nato a Rivoli ma cresciuto a Settimo.

"E' stato fantastico, una felicità straordinaria che Fabio a regalato a me a tutta l'Italia. Se me lo aspettavo? Quando l'ho visto così determinato nella prima gara ho capito che sarebbe andato a medaglia, quando Fabio vuole una cosa se la prende", spiega, mentre guarda con occhi estasiati le foto del figlio sulle pagine di tutti i giornali.
"Lui ha sempre puntato su sacrificio, determinazione, non conosce un divertimento, è tutto palestra e fidanzata, non ha mai fatto nient'altro – racconta nella villetta di Rosta, nel Torinese – Il suo segreto? Il sudore, l'allenamento, la caparbietà, la voglia di ottenere qualcosa". Mamma Tiziana rivela di avere con il classe 94' "un rapporto meraviglioso, per me è la mia vita, noi siamo la sua vita. E' un ragazzo tutto casa, per lui i valori della famiglia sono importanti".

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La compagna di Basile è Sofia Petitto, volto giovanile del judo femminile e vice campionessa ai mondiali under 18 che si sono tenuti in Bosnia nel 2015: "La conosco bene, lei abita a Settimo, è di origini cosentine. E' venuta qui per andare alla palestra Akiyama, poi si è fidanzata con Fabio". Il neo campione olimpico di judo si è avvicinato al tatami a 5 anni "nella palestra di Avigliana club 2011. Non sapeva fare nulla, faceva ridere, non sapeva neanche fare le capriole ed era cicciotello. Gli è scattata una molla a Sidney 2000, ha visto una rondata e gli è scattato qualcosa, ha detto: 'Devo farlo anche io'. Poi è passato a Settimo, si è innamorato di Toniolo (il suo attuale coach, ndr) ed è voluto andare lì".

 

"La finale con An Baul è stata qualcosa di spettacolare, ha emozionato tutti, anche chi non segue il judo ma segue magari il calcio, tutti si saranno messi a piangere. Io ho il telefono pieno di chiamate e messaggi, non riuscirò mai a rispondere a tutti – racconta a LaPresse circondato dai trofei del giovane judoka il padre Mauro – Lui poi ha iniziato quasi per caso, poi ha fatto il salto di qualità andando nella palestra di Settimo, ma ne è valsa la pena visto quanto ha fatto finora, non solo ieri".

Mauro, che ha promesso di presentarsi al lavoro domani con i capelli tricolori in onore al figlio, racconta così il carattere di Fabio: "Lui è un bonaccione, ma molto riservato. Ogni tanto ha qualche schizzo di pazzia, ma è sempre stato molto determinato, ha passato tantissime ore ad allenarsi e si merita tutto. E' diventato sempre più forte senza mai cercare vie traverse, solo con applicazione e talento". In Casa Basile ad un certo punto 'ripassa' nella tv la finalissima che ha regalato l'alloro olimpico a Fabio e il padre si emoziona soprattutto nella parte finale, quando sussurra "Guarda tra dieci secondi lo 'stampa'".

 

 

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