Il marciatore altoatesino racconta la sua rinascita dopo il dramma che l'ha travolto
Dalla vergogna alla rinascita, dal doping al nuovo sogno olimpico. Alex Schwazer si confessa in esclusiva a Dribbling, il rotocalco sportivo in onda sabato 16 gennaio alle 13.30 su Rai2. "È stato determinante – dice Schwazer a Dribbling – l'incontro col professor Sandro Donati. Con lui ho riscoperto il piacere di allenarmi, prima lo consideravo un peso. Ho scoperto di andare più forte adesso rispetto a quando mi aiutavo con sostanze proibite", dice Schwazer, che dopo aver sconfitto i fantasmi del passato deve affrontare oggi un nemico insidioso: la diffidenza o addirittura l'ostilità del suo ambiente e di molti compagni della Nazionale di atletica, in vista del suo ritorno alle gare e dell'obiettivo dei Giochi di Rio.
"Ma sono convinto – dice – che la mia dedizione e il lavoro contribuiranno a convincere anche i più diffidenti". Quanto al futuro, il desiderio è quello di avere una famiglia e dei figli. "A loro – dice – racconterò tutto di me, se me lo chiederanno: nel bene e nel male". Da quando si è trasferito a Roma, Schwazer confessa anche di aver scoperto il calcio. "Il mio allenatore preferito è Maurizio Sarri, ma tra le squadre simpatizzo per i colori granata del Torino". Questo uno stralcio dell'intervista completa con il 31enne marciatore altoatesino che verrà trasmessa all'interno della puntata di domani.
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