Barcellona (Spagna), 3 ago. (LaPresse) – Resta un giornata all’Italnuoto per trovare un acuto che possa far compagnia alla medaglia ottenuta grazie ad un immenso exploit personale da Federica Pellegrini nei 200 stile libero. La speranza resta legata a Gregorio Paltrinieri, giovane ragazzo di Carpi che domani andrà a caccia del podio nei 1500 stile libero, intorno a lui il vuoto o quasi. A certificare il momento tutt’altro che esaltante dell’Italia del nuoto fra le corsie sono state le batterie della mattina dove è stata una vera e propria ecatombe di eliminazioni (Di Tora, Guzzetti, Fissneider, Di Pietro, Detti). Nel pomeriggio, invece, il giovane e promettente Matteo Rivolta è giunto settimo nella finale dei 100 farfalla (51″65) vinta dal sudafricano Chad Le Clos (51″06). Al milanese classe 1991 non si può imputare nulla, era alla sua prima grande finale mondiale ed il futuro è dalla sua parte, ma almeno per questo mondiale l’Italia ha sparato a vuoto un’altra cartuccia. Peggio è andata a Martina De Memme, ottava nell’atto conclusivo degli 800 metri stile libero con un peggioramento addirittura di 11 secondi rispetto al tempo delle batterie.
In casa Italia l’arringa difensiva è basata sul realismo. “Non siamo venuti qua per fare miracoli, abbiamo raccolto quello che ci aspettavamo – dice il presidente federale Paolo Barelli – Gli atleti su cui il nuoto azzurro punta, Pellegrini a parte, non sono ancora maturi per essere sul podio mentre per quanto riguarda Scozzoli sono convinto che ha ancora molto da dare e molto darà”. “Da capitano qualcosina meglio lo aspettavamo, ma se parliamo di medaglie non più di tanto. A parte alcune edizioni dove ci sono stati diversi exploit siamo in linea con le nostre possibilità”, gli fa eco il veterano Mirco Di Tora. Resta il fatto che l’unica atleta ad aver vinto una medaglia, fino ad oggi, è allenata da un tecnico straniero ovvero il francese Philippe Lucas: “Se da presidente federale avessi la sicurezza che, ad esempio, dando a lui tutta la 4×200 maschile i ragazzi facessero tutti 1’46” lo farei domattina, ma la realtà non è questa”, argomenta Barelli. Il pensiero del numero uno della federazione è simile anche per quanto riguarda le eventuali esperienze all’estero ipotizzate da alcuni atleti di punta (Scozzoli, ndr): “Fare un’esperienza all’estero staccando dalla famiglia può essere una cosa interessante e positiva per chi la vuole fare – spiega – Io stesso quando ero nuotatore sono stato a Bloomington ad Indiana University, ma non è che dopo camminavo sulle acque”.
Resta il fatto che se in Italia i risultati tardano a venire, in giro per il mondo i giovani volano. Nelle semifinali dei 50 rana donne, la russa Yuliya Efimova e la lituana Ruta Meilutyte si tolgono a vicenda il record mondiale fra batterie e semifinali. Al mattino tocca alla Efimova (29″78), al pomeriggio risponde la lituana (29″48). Domani in finale saranno scintille. Anche la sedicenne staunitense Katy Ledecky fa siglare il nuovo record del mondo. Dopo quello dei 1500 stile libero l’americanina abbassa anche quello degli 800 (8’13″86). Nei 200 dorso, invece, a trionfare è la connazionale Missy ‘The Missile’ Franklin (2’04″76), vera regina del mondiale catalano. Nei 50 stile libero maschili trionfo, con tanto di lacrime sul podio, del brasiliano Cesar Cielo (21″32) mentre la danese Jeanette Ottesen vince i 50 farfalla donne (25″24). In Italia, intanto, si resta a guardare.
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