Barcellona (Spagna), 3 ago. (LaPresse) – Dopo l’oro al mondiale di Shanghai e l’argento alle Olimpiadi di Londra il Settebello, nonostante il sostegno di una ‘Picornell’ adornata da svariate bandiere tricolori, torna a casa da Barcellona con una pesante medaglia di legno. Così come ai Giochi 2012 infatti la squadra di Campagna cade contro la Croazia, vincitrice 10-8. Arrivata alle semifinali senza subire sconfitta la squadra azzurra fallisce la doppia prova del nove. Dopo il netto ko contro il Montenegro l’Italia fornisce una prestazione altrettanto scialba contro i croati. Il fatto di essere ancora una volta lì fra le prime quattro, come dal 2010 è sempre accaduto nelle manifestazioni importanti, è una consolazione magra che non rende la pillola meno amara.
Ad aprire le marcature è la Croazia con una precisa conclusione di Sukno (1-0). L’Italia però, a differenza della semifinale contro il Montenegro, risponde subito con Giorgetti (1-1). A portare i croati nuovamente avanti (2-1) è ancora Sukno. L’azione successiva, una pregevole rete di Perez, regala il nuovo pareggio al Settebello (2-2). I croati però non si fanno intimorire. La formazione di Tucak è letale in superiorità numerica e con la coppia Bukic-Paskvalin piazza un primo solco fra le due formazioni alla pausa (4-2). Il secondo periodo si apre malissimo per gli Azzurri. Un missile dalla distanza di Jokovic sorprende Tempesti e lancia i croati sul 5-2. L’Italia è in rottura prolungata e la Croazia può piazzare il 6-2 con Dobud prima ed il 7-2 con Sukno poi. Dopo vari attacchi senza esito Giorgetti rompe il devastante parziale biancorosso siglando l’illusoria rete del 7-3. Prima dell’intervallo lungo, infatti, Jokovic ha ancora il tempo di riportare a cinque le reti di distanza fra le due squadre (8-3).
Il doppio cartellino rosso rimediato da Sukno e Perez in avvio di ripresa per reciproche scorrettezze alza il livello della tensione in acqua. I ragazzi di Campagna provano ad accorciare le distanze con la rete di Giorgetti (8-4) ma l’attacco azzurro continua a non funzionare e la Croazia punisce con Jokovic (9-4) prima che Presciutti sigli la rete del 9-5 che chiude la frazione. L’ultimo tempo è lo specchio della partita con l’Italia che non trova il bandolo della matassa in attacco nonostante i croati non forzino il ritmo più di tanto. Il rigore del 9-6 messo a segno da Felugo a 3’47” dal termine mantiene viva una fiammella di speranza spenta però immediatamente dal 10-6 di Obradovic. Le reti finali di Felugo (10-7) e Napolitano (10-8), infatti, servono solo per le statistiche.
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