Di Benedetta Dalla Rovere

Milano, 28 feb. (LaPresse) – Scalza, abito nero che lascia scoperte le spalle, leggings e l’inconfondibile massa di capelli rossi. Ornella Vanoni avanza con passo leggero, quasi di danza, sul palco del teatro Condominio di Gallarate per la prova aperta al pubblico che inaugura il tour del suo ultimo spettacolo ‘Un filo di trucco, un filo di tacco’, scritto con Federica Di Rosa e con le belle scenografie di Giuseppe Ragazzini. Poi la sua voce calda riempie la sala con le note di ‘Musica musica’ e incanta il pubblico in uno spettacolo da tutto esaurito.

In tre ore piene di musica e racconto, la Vanoni ripercorre con ironia lieve la sua storia, da quando era “una brava ragazza che non diceva parolacce, ubbidiva ai genitori e non era mai scappata dal collegio” al suo ultimo lavoro “Meticci’, dedicato alle persone “che non sono come le altre e, come gli artisti, sono difficili da classificare”.

Prima di tutto vengono gli incontri e l’amore con gli uomini della sua vita: Strehler, grazie al quale, spiega, “la mia vita è stata un meticciato bestiale”, poi Gino Paoli, “che era come un gatto e non c’era mai” e Hugo Pratt, romantico, affascinante e inafferrabile come il suo eroe Corto Maltese. Dell’amore, la Vanoni descrive la magia, il gioco della seduzione con pezzi come ‘Rossetto e cioccolato’ e l’illusione che duri per sempre ben raccontata in ‘Eternità’. Ma anche le sofferenze e l’abbandono con brani come ‘Uomini’, ‘Non andare via’, una struggente versione italiana di ‘Ne me quitte pas’.

Nello spettacolo ci sono anche tutte le passioni della cantante: il mare, la città di Venezia, la Luna, che per tutto lo spettacolo con una voce fuori campo la guida nel suo racconto, contrapponendosi alla voce della madre che la interrompe ricordandole di mettere “un filo di trucco e un filo di tacco”, diventato il titolo dello spettacolo. E poi l’amicizia, sentimento “ancora più esigente dell’amore”, che la Vanoni racconta anche grazie alle note di ‘Per un’amica’. Il momento più toccante è quando affronta il tema della depressione, di cui ha sofferto a lungo, con una lettera che descrive il suo percorso attraverso la malattia.

La Vanoni porta in scena anche tutti i suoi interrogativi e i suoi dubbi. “Nella vita ho così tanti ‘perché’ – dice – che anche il mio cane si chiama Why”. E poi spazio al suo ultimo lavoro ‘Meticci’, con ‘Basta poco’, ‘La donna dai capelli blu mare’ e molti altri brani. Uno spettacolo coinvolgente e serrato, che la Vanoni domina con eleganza, maestria e con una grande voce. Questa sera ‘Un filo di trucco, un filo di tacco’ sarà al Teatro Carani di Sassuolo (Modena), l’1 marzo al Teatro Alighieri di Ravenna, il 3 marzo al Teatro Sistina di Roma.

Il tour proseguirà con la tappa del 6 marzo al Teatro Politeama Genovese di Genova, il 7 marzo al Teatro Civico di La Spezia, il 13 marzo al Teatro Colosseo di Torino, il 24 marzo al Teatro Filarmonico di Verona. Il 7 aprile arriverà al Teatro dal Verme di Milano, il 10 aprile sarà al Teatro Goldoni di Venezia, il 14 aprile al Palazzo dei Congressi di Lugano. Il tour proseguirà durante l’estate.

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