Il livornese porta al Festival la sua 'Nonno Hollywood': "E' il brano più importante della mia vita, anche se avrei preferito non scriverlo"

Era Cenerentola, ora è una principessa. Strano a dirsi, ma stiamo parlando di Enrico Nigiotti. Il livornese, finalmente spogliatosi di tutti i talent (da 'Amici' a 'X Factor'), si presenta al Festival di Sanremo per quello che è: un cantautore e autore, richiesto dai big della musica italiana. Per l'occasione il passionale toscano, che racconta di avere imparato a darsi delle regole e degli orari, ha deciso di portare una canzone che parla sì d'amore, ma non di quello romantico. 'Nonno Hollywood' infatti è un'intensa lettera a suo nonno, appunto, scritta di getto dopo la sua scomparsa: "E' nata come reazione a uno giorno dei più brutti che abbia vissuto. Le parole sono sputate fuori. L'ho scritta ad agosto e dopo ho deciso di portarla a Sanremo, in realtà dovevo presentare un altro pezzo. Per me è il brano più importante della mia vita, anche se avrei preferito non scriverlo". Un testo commovente ma senza essere eccessivo, con punte anche di quell'ironia livornese che contraddistingue Nigiotti. "Una fotografia, un ritratto", lo descrive lui stesso, spiegando che si parla di "generazioni a confronto".

Per Enrico arrivare al Festival con questo brano è "un regalo", ma deve stare attento a non emozionarsi: "Lo sento tanto. Spero di far piangere e di non piangere io… piangere per la commozione eh, non perché faccio schifo". Il testo è anche, in qualche modo, una critica a questi tempi. Come lo sono altri pezzi in gara. "Io scrivo sempre per un'esigenza. Forse quest'anno ci sono meno canzoni d'amore perché sentiamo l'esigenza di dire che bisogna cambiare qualcosa, che non va tutto bene".

Intanto, dopo Sanremo, Nigiotti ripubblicherà il suo album 'Cenerentola' con all'interno, oltre al brano in gara, anche 'La ragazza che raccoglieva il vento', scritto pensando ad Alda Merini. Poi, un tour nei teatri, "il luogo più adatto a questo disco". E dopo? Messe nel cassetto le collaborazioni come autore per Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Gianna Nannini, Enrico ha capito quale è la sua strada: "Ho avuto richieste molto belle che non posso dire perché porta male, ma stiamo continuando. Sono persone che non mi sarei mai aspettato mi chiedessero di scrivere per loro". Ma intanto la testa è rivolta a Sanremo: "Ci voleva per chiudere il cerchio di un 2018 straordinario".

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