L'analisi dello storico direttore d'orchestra

 "Al festival quest'anno soffrono di horror vacui, il terrore del vuoto: non sopportano il silenzio nemmeno quando passano i titoli dei brani", "invece è bello anche sentire che qualcuno si prepara a un brano.. La televisione è fatta di voce ma anche di silenzi..". A casa Sanremo, nella città dei fiori, dove stasera all'Ariston si tiene la finale del festival della canzone italiana, la prevista ospite Valeria Marini, che prima era andata alla trasmissione 'Parliamone sabato', dà forfait, ma il maestro Beppe Vessicchio, lì per parlare di un libro, si è presentato invece puntuale, davanti a una sala gremita di fan.

Il direttore d'orchestra, storico maestro della kermesse canora sanremese, non dirige nessuna canzone al festival 2017, dove comunque ieri era seduto in prima fila su invito di Carlo Conti, che lo ha salutato durante la serata. Ma alla fine, dopo la presentazione del libro 'La musica fa crescere i pomodori', stasera al Palafuori, una delle sedi di Casa Sanremo, qualcosa ha detto, sollecitato dai cronisti sul risultato consegnato ieri sera da giuria e Televoto, che lascia fuori dalla gara pesi massimi della canzone, come Al Bano, Gigi D'Alessio, Ron e Giusy Ferreri.

"Esclusioni e inclusioni – fa notare Vessicchio, parlando a margine, ai giornalisti – lasciano il tempo che trovano: i Negramaro furono buttati fuori dal festival alla prima esecuzione. E ci sono canzoni storiche che non sono entrate nella selezione all'Ariston".

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