Roma, 6 ott. (LaPresse) – Sono solo due gli italiani che i bookmaker piazzano sulla lavagna del Nobel per la letteratura. A 18 anni dall’ultimo premio andato all’Italia con Dario Fo – entrato a far parte dell’Olimpo della letteratura internazionale insieme a Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Luigi Pirandello, Grazia Deledda e Giosuè Carducci – le speranze sono affidate a Dacia Maraini e Umberto Eco: puntando un euro su uno dei due, in caso di vittoria se ne intascherebbero 50. Si è parlato anche di una candidatura di Elena Ferrante, autrice “senza volto” della quadrilogia de ‘L’amica geniale’, per ora snobbata dai bookmaker.

Spera anche l’Irlanda, che vanta quattro Nobel (William Butler Yeats, George Bernard Shaw, Samuel Beckett e -nel 1995 – Seamus Heaney): nel giro di 15 giorni, la quota per il premio allo scrittore e giornalista John Banville è stata tagliata da 34,00 a 15,00, alle spalle della 77enne newyorkese Joyce Carol Oates, ora a 13,00. E’ stabile a 17,00 l’ungherese Peter Nadas, insieme all’85enne Adonis – considerato il più importante poeta arabo vivente – e all’albanese Ismail Kadare. Il Nobel potrebbe anche andare in Austria con Peter Handke (a 21,00) o in Repubblica Ceca con Milan Kundera (a 34,00), mentre gli israeliani Amos Oz e Abraham Yeoshua sono bancati rispettivamente 26,00 e 51,00 (stessa quota per Don DeLillo e Salman Rushdie, autore de ‘I versetti satanici’).

Se i bookmaker hanno pensato di candidare al Nobel per la letteratura anche E.L. James – autrice della quadrilogia di ‘Cinquanta sfumature’, che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo – i tempi sarebbero più che maturi per assegnare il premio a Bob Dylan. Da anni il menestrello di Duluth viene piazzato in lavagna e, nel 2015, si legge su Agipronews, il riconoscimento vale 34 volte la posta. Per la cronaca, E.L James si gioca a 61,00, la stessa quota di scrittori più ‘impegnati’ come Ian McEwan, Cormac McCarthy e Joan Didion.

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