Torino, 26 ott. (LaPresse) – Dal rugby alla cucina, dai piatti tipici alla griglia. Questo il percorso di Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, che da domani sarà uno dei tre giudici (anche se non gli piace questo termine) del nuovo talent show in onda su Dmax (Canale 52 del digitale terrestre) alle 21.10 ‘I re della griglia’. Nove concorrenti a sfidarsi a colpi di brace, spiedini e salse in un talent a eliminazione: a giudicarli la star del programma ‘Unti e Bisunti’ Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, l’allevatore creativo Paolo Parisi e lo chef Cristiano Tomei. Un cambio notevole di prospettiva per Rubio, che da sfidante diventa giudice e mentore.

In ‘Unti e Bisunti’ eri tu a sfidare altri cuochi, professionisti o meno, e a vincere o perdere. Da domani, invece, sarai giudice e dovrai decidere chi va avanti e chi esce dal talent…

“Non mi piace la parola ‘giudice’. Nè io nè i miei colleghi, Paolo Parisi e Cristiano Tomei, ci siamo mai riconosciuti in questo ruolo. Però è vero, il nostro non è un compito facile. Il vincitore del talent avrà la possibilità di partecipare ai campionati mondiali della griglia in Svezia il prossimo anno. Abbiamo a che fare con persone che, per un motivo o per un altro, inseguono un loro sogno ed è sempre brutto dire sì o no a qualcuno”.

Che rapporto si crea con i concorrenti?

“A telecamere spente il rapporto è praticamente nullo, proprio per rendere più imparziale il nostro giudizio e più vera la competizione. Durante le riprese, però, a qualcuno ci si affeziona. E poi si cambia idea… Magari all’inizio pensavamo che qualcuno fosse un certo tipo di grigliatore e poi si è rivelato diverso. Andando avanti ci conosceremo sempre di più”.

Dai piatti della tradizione di ‘Unti e Bisunti’, ora ti occupi della griglia. Com’è stato il passaggio?

“In realtà io credo che anche la griglia sia parte della tradizione, però in Italia viene un po’ messa da parte. Si tratta sempre dell’interpretazione di un piatto. Semplicemente è una versione più corale, meno intima. Te lo immagini come sarebbe fare un barbecue da soli?”.

In ‘Unti e bisunti’ eri il protagonista, qua dividi la scena con nove concorrenti e con altri due giudici. Com’è stato il rapporto con loro?

“E’ stata un’esperienza molto positiva perchè in un certo senso mi ha sgravato dalla responsabilità. Ho passato molto tempo ad ascoltare e a guardare. Con Paolo Parisi e Cristiano Tomei si è creato quasi un rapporto allievo-maestri. Sono due professionisti di grande esperienza e da loro c’è solo da imparare. Mi sono sentito molto a mio agio. Certo la prima puntata è stata difficile, anche perchè per Paolo e Cristiano era la prima esperienza televisiva e per me era una cosa diversa da quelle fatte finora. Ma poi, andando avanti, sono certo che andrà sempre meglio e saremo sempre più sciolti”.

Un talent show nuovo, nell’ambito di tanti programmi culinari. Qual è la differenza dagli altri?

“La nostra intenzione era di creare qualcosa di nuovo. Poi non è detto che succeda, ma l’obiettivo è quello. Io sono fiducioso, abbiamo tutti lavorato duramente. E’ un progetto ambizioso che prevede di dare consigli allo spettatore per riuscire a migliorare anche in Italia l’arte della griglia”.

Da domani ‘I re della griglia’. E per una nuova stagione di ‘Unti e Bisunti’ dovremo aspettare?

“Per ora mi concentro su questo progetto, non c’è l’idea di una terza stagione di ‘Unti e Bisunti’. Non vogliamo rischiare che diventi qualcosa di monotono e ripetitivo. Ma se arrivassero stimoli nuovi, perchè no”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata