Roma, 9 gen. (LaPresse) – Scintille sull’assenza di Pippo Baudo come ospite alla trasmissione del programma della Rai ‘Porta a Porta’ andato in onda il 7 gennaio scorso, dedicato ai 60 anni di vita della tv pubblica. La querelle vede coinvolti il giornalista Bruno Vespa e lo storico presentatore televisivo Pippo Baudo. Sulla vicenda è intervenuto il senatore Scavone (Gal), membro della Commissione di Vigilanza Rai.
“Pippo Baudo non è stato invitato alla trasmissione sui sessant’anni della Rai non per una dimenticanza ma perché durante una riunione per le trasmissioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia sputò addosso a Claudio Donat-Cattin, già vicedirettore di Rai Uno e il più autorevole tra i nostri collaboratori. L’incidente avvenne davanti a numerosi testimoni e Baudo non si è mai scusato. Baudo è stato tuttavia ricordato in un servizio filmato e lo sarà probabilmente di nuovo in analoga trasmissione programmata per la fine del mese”. Lo scrive Bruno Vespa in una lettera inviata al Presidente di Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Fico e al senatore Scavone, in merito alla richiesta di chiarimento avanzata dal senatore Scavone sull’assenza di Pippo Baudo in una puntata di Porta a Porta dedicata all’anniversaruio della Rai.
“Naturalmente, se Baudo si scusasse saremmo lieti di invitarlo alla seconda trasmissione sui sessant’anni della Rai programmata per il 29 gennaio”, aggiunge Vespa, a margine della lettera.
E non è tardata la replica del parlamentare Scavone. “Gentilissimo dott. Vespa, la ringrazio per la tempestività della sua risposta. Apprendo dettagli di un fatto di cui non ero a conoscenza, ma mi chiedo comunque se un singolo episodio, seppure deprecabile e forse da considerare frutto di contrasti personali, possa determinare l’esclusione da una trasmissione del servizio pubblico e cancellare l’oggettivo contributo che una persona come Baudo ha dato alla storia della televisione e a un’azienda come la Rai”. Così il senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, Antonio Scavone, ha replicato, in una nota, a Bruno Vespa in merito alla puntata di ‘Porta a Porta’ dedicata ai sessant’anni della Rai.
E Vespa, senza esitazioni, controbatte a Scavone. “E’ proprio per il rispetto dell’etica del servizio pubblico che Baudo non è stato invitato. Personalmente ho sempre distinto i sentimenti privati dai miei doveri pubblici. Parecchi anni fa invitai in trasmissione Antonio Di Pietro che pure mi aveva querelato per diffamazione (avrei poi vinto il processo). E quando successivamente a Di Pietro scappò una affermazione grave, se ne scusò, lo dissi in trasmissione e ristabilimmo un ottimo rapporto. Baudo ha detto cose pesanti sul mio conto, eppure l’avrei invitato pur senza stringergli la mano. Ma tutto ha un limite. Sputare addosso a un vecchio dirigente Rai davanti a testimoni senza mai chiedergli scusa compromette irreparabilmente il rapporto con una squadra la cui dignità ho il dovere di difendere”, scrive Bruno Vespa, in una nota, replica, a strettissimo giro, alla risposta del membro della Commissione di Vigilanza Rai Scavone (Gal).
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