New York (New York, Usa), 26 ago. (LaPresse/AP) – I lettori avranno finalmente materiale inedito di J.D. Salinger? È quello che affermano i suoi biografi, che dichiarano di aver scoperto uno dei misteri dell’editoria, ossia su cosa l’autore de ‘Il giovane Holden’ avesse lavorato nell’ultimo mezzo secolo della sua vita.

Tra il 2015 e il 2020, sarebbe prevista una serie di cinque pubblicazioni postume dello scrittore morto il 27 gennaio 2010: lo si legge in ‘Salinger’, la biografia scritta da David Shields e Shane Salerno che verrà pubblicata il prossimo 3 settembre e di cui Associated Press ha avuto una copia in anticipo. Il documentario di Salerno sull’autore verrà mandato in onda negli Stati Uniti il prossimo 6 settembre, e verrà trasesso a gennaio dalla rete Pbs come una puntata della serie ‘American masters’.

Fornendo di gran lunga il report più dettagliato di materiale inedito finora uscito, gli autori del libro citano “due fonti indipendenti e separate” che, affermano, ha “documentato e verificato” l’informazione.

Uno dei libri di Salinger sarebbe incentrato sul protagonista del suo roanzo più famoso, Holden Caulfield, e la sua famiglia, e comprenderebbe una versione rivisitata di un racconto giovanile, mai pubblicato, ‘The Last and Best of the Peter Pans’ (‘L’ultimo e il migliore dei Peter Pan’). Altri volumi attingerebbero invece dagli anni della Seconda Guerra Mondiale di Salinger e dalla sua immersione nella religione orinentale. Una pubblicazione intitolata ‘The Family Glass’ racconterebbe storie sulla famiglia Glass di ‘Franny e Zooey’ e di altre opere di Salinger.

‘Salinger’ non identifica un potenziale editore. Il portavoce Terry Adams della casa editrice Little, Brown and Company che ha pubblicato sia ‘Il giocane Holden’ che altri tre romanzi dell’autore, ha declinato ogni commento, mentre il figlio di Salinger, Matt Salinger, che collabora alla gestione dell’eredità letteraria del padre, non era reperibile.

Tuttavia se questi libri venissero in effetti dati alle stampe, potrebbero non passare per la Little, Brown. Negli anni ’90, Salinger permise a una piccola editrice della Virginia, la Orchises, di ripubblicare la sua novella ‘Hapworth 16, 1924’, comparsa per la prima volta sul New Yorker nel 1965. Ma quando trapelò la notizia dell’uscita, l’autore cambiò idea e il volume fu annullato.

Nessun libro di Salinger è più stato pubblicato dopo i primi anni ’60, man mano che lo scrittore si ritirava sempre più dalla vita pubblica. Negli ultimi 50 anni ci sono state infinite speculazioni su ciò che Salinger avesse fatto durante il suo esilio autoimposto. È ben documentato che avesse continuato a scrivere, un fatto confermato da amici, vicini di caa e membri della famiglia. Lui stesso ne parlò al New York Times nel 1974, affermando che scriveva quotidianamente, benché solo per se stesso. “C’è una pace meravigliosa nel non pubblicare” disse al tempo.

Tuttavia non c’è un’opinione univoca su cosa scrivesse, né una prova fisica di quello che si dice Salinger avesse nascosto in una cassaforte della sua casa di Cornish, nel New Hampshire. La proprietà di Salinger, gestito da Matt e dalla vedova di Salinger, Colleen O’Neill, è rimasta in silenzio sull’argomento dalla morte dell’autore, e nessuno dei due ha cooperato con Salerno e Shields.

I due biografi non sono mai stati considerati degli esperti dello scrittore. Salerno è uno sceneggiatore e produttore di Hollywood che ha lavorato tra gli altri ad ‘Armageddon’ di Michael Bay, al film di Oliver Stone ‘Le belve’ e il sequel del blockbuster di James Cameron ‘Avatar’. Shields è un autore rinomato di fiction e di nonfiction, che ha scritto una quindicini di libri e che è arrivato in finale per il premio del National Book Critics Circle.

Tuttavia, le 700 pagine della biografia da loro scritta contengono informazioni che vanno al di là di qualsiasi invenzione letteraria. Un lavoro di nove anni accuratamente documentato, ‘Salinger’ contiene rare fotografie e lettere, dettagli inediti sugli anni della Grande Guerra e del primo breve matrimonio, un’intervista rivelatoria con l’adolescente Jean Miller che ispirò il racconto ‘For Esmé-with Love and Squalor’, e come Salinger arrivò vicino a lasciare che questa storia venisse adattata in un film.

Il libro è strutturato come una storia orale, con centinaia di vecchie e nuove interviste, estratti di giornale e biografie precedenti, col commento dei due autori. Salinger non ha mai dato il benestare per una biografia ufficiale, ma negli ultimi 30 anni ne sono uscite diverse non autorizzate.

Salerno ha messo circa 2 milioni di dollari di tasca sua per viaggiare negli Stati Uniti e in Europa alla ricerca di materiale. Poco dopo la more dello scritore aveva promesso che avrebbe fatto notizia, annunciando la biografia e il documentario, di cui è regista. All’inizio di quest’anno ha trovato un accordo con la Weinstein Co. per la pellicola, con i produttori di ‘American Masters’ per i diritti televisivi e con l’editore Simon & Schuster per il libro. Insomma, il cineasta si è dimostrato bravo quanto Salinger a mantenere il segreto, facendo sì che solo una manciata di persone sapessero del progetto mentre l’autore era ancora in vita.

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