Cannes (Francia), 18 apr. (LaPresse/AP) – Alla 66esima edizione del festival di Cannes sono stati selezionati molti film provenienti dalle zone del pianeta più pericolose per gli artisti e con meno libertà. Si evince quindi l’intento del festival francese di dare espressione a chi non ne ha nel proprio paese. In scaletta, tra le 19 pellicole in concorso, gareggiano registi che arrivano dal Ciad, un piccolo stato dell’Africa centrale, dalla Cina, dal Messico e dall’Iran. Accanto a questi, a correre per la Palma d’Oro, uno dei premi più ambiti del settore, anche vecchi nomi della cinematografica mondiale come Roman Polanski, i fratelli Coen e Steven Soderbergh. “Il festival è una casa che dà riparo ad artisti in pericolo” ha detto il presidente del festival di Cannes, Gilles Jacob, oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della 66esima edizione della kermesse francese, annunciando i titoli in gara quest’anno al festival.
Dall’Africa arriva ‘Grigris’ del regista ciadiano Mahamat-Saleh Haroun, a cui si affianca ‘La vie d’Adele’ del franco-tunisino Abdellatif Kechiche. A chiudere la competizione, invece, è ‘Zulu’ un film poliziesco girato in Sudafrica in cui recitano Forest Whitaker e Orlando Bloom, diretti da Jerome Salle. L’elenco di chi corre per la Palma d’oro comprende ‘A touch of sin’ del regista cinese Jia Zhangke, ‘Le passé’ del regista iraniano Asghar Farhadi con Tahar Rahim e Berenice Bejo, già notata in ‘The Artist’, ‘Heli’ del messicano Amat Escalante, che esplora come gli affetti e la famiglia siano di conforto e di solidarietà per chi resta coinvolto nel giro della droga e nel suo traffico.
In questo festival che celebra il cinema nel mondo non mancano le vecchie glorie della Croisette. Joel e Ethan Coen, che hanno vinto nel 1991 la Palma d’Oro con ‘Barton Fink – E’successo a Hollywood’, presentano il loro ultimo film dal titolo ‘Inside Llewyn Davis’, girato a New York e ambientato nella scena musicale folk degli anni Sessanta, vede tra i protagonisti Carey Mulligan, Justin Timberlake e John Goodman.
Steven Soderbergh, che ha scatenato non poche polemiche con il film, vincitore della Palma d’Oro nel 1989, ‘Sesso, bugie e videotape’, torna in gara con ‘Behind the Candelabra’, tratto dal romanzo autobiografico di Scott Thorson, che racconta del suo rapporto con la pianista Liberace. Roman Polanski presenta ‘Venus in fur’ con cui il regista premio Oscar corre a Cannes in cerca del suo secondo riconoscimento, il primo è stato nel 2002 con ‘Il pianista’.
Per l’Italia in corsa verso la Palma d’Oro è Paolo Sorrentino con ‘La grande bellezza’ che racconta la storia di Jep Gambardella, giornalista navigato dal fascino innegabile, impegnato a districarsi tra gli eventi mondani della capitale italiana. Il film di Sorrentino vanta un cast d’eccezione: protagonista Toni Servillo, accanto Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Giorgio Pasotti, Isabella Ferrari e Serena Grandi.
Gli organizzatori del festival hanno passato al setaccio più di 1.800 film negli ultimi mesi. L’anno scorso, la kermesse del cinema è stata accusata di sessismo perché nella rosa dei nomi in lizza non compariva nessuna donna. Quest’anno l’unica voce femminile in gara per la Palma d’Oro è quella di Valeria Bruni-Tedeschi, sorella dell’ex premiere dame di Francia, Carla Bruni, che presenta il suo primo cortometraggio ‘Un chateau en Italie’. Questa edizione del festival si aprirà con ‘Il grande Gatsby’ di Baz Luhrmann e protagonista Leonardo DiCaprio, ma non partecipa al concorso. Il regista hollywoodiano Steven Spielberg presiede la giuria che decreterà il vincitore del festival di Cannes di quest’anno, che va dal 15 al 26 maggio.
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