West Nile, dopo caso in Veneto continua sorveglianza zanzare e uccelli

West Nile, dopo caso in Veneto continua sorveglianza zanzare e uccelli
This 2014 photo made available by the U.S. Centers for Disease Control and Prevention shows a feeding female Anopheles funestus mosquito. The species is a known vector for malaria. The parasitic disease killed more than 620,000 people in 2020 and caused 241 million cases, mainly in children under 5 in Africa. (James Gathany/CDC via AP)

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie è ottimista: “Pochi casi negli animali diminuiscono la possibilità di diffusione nell’uomo”

Dopo il primo caso in Veneto di infezione nell’uomo, in provincia di Verona, cresce l’attenzione verso la diffusione del virus West Nile. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie a partire dal 13 luglio ha registrato sei casi di positività in zanzare nelle province di Verona, Rovigo, Padova e Venezia. “Siamo di fronte al classico caso da manuale – afferma Gioia Capelli, direttrice sanitaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie – poiché l’infezione nell’uomo si manifesta generalmente due settimane dopo le prime positività nelle zanzare”. L’episodio è accaduto infatti in una zona non lontana dal comune di Ronco all’Adige (Verona), dove il 17 luglio è stata registrata la prima positività di West Nile virus in zanzare. “Fortunatamente quest’anno la situazione sembra più favorevole, i pochi casi riscontrati nelle zanzare e negli animali diminuiscono la probabilità che il virus si diffonda anche nell’uomo. Seguiamo con la massima attenzione l’evoluzione della situazione epidemiologica, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie regionali e nazionali”.

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