L'idea 'sovranista' piace alla Società italiana degli autori ed editori

In una lettera, inviata a tutti gli associati, il presidente della Siae Giulio Rapetti Mogol si schiera a sostegno della proposta di legge del leghista Alessandro Morelli per chiedere alle emittenti radiofoniche di riservare almeno un terzo della loro programmazione giornaliera alla produzione musicale italiana, opera di autori e artisti italiani e incisa e prodotta in Italia. Gli obiettivi sono promuovere la cultura italiana, valorizzare i giovani talenti e sostenere l'industria musicale. "Tale iniziativa – spiega Mogol – avrebbe un impatto positivo sul mercato radiofonico italiano, generando maggiori introiti in diritti d'autore e in diritti connessi e contribuendo ad aumentare la quantità di musica prodotta in Italia".

La presa di posizione, però, non entusiasma tutti i destinatari della missiva. In poche ore l'hashtag #Mogol è schizzato in cima alle tendenze italiane su Twitter, e la maggior parte dei cinguettii non sono a suo favore. L'idea di "radio sovranista" non entusiasma la rete e c'è chi usa le sue stesse parole per controbattere: "'Il mio canto libero', a patto che sia italiano e sovranista".

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