Il presidente solleva anche alcuni rilievi sul "grave turbamento" che deve essere "obiettivo" e sulla questione del risarcimento del danno nei casi di rapina

Il Presidente della Repubblica, ha promulgato la legge recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

"Va preliminarmente sottolineato – così inizia la missiva presidenziale – che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l'azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia".

Grave turbamento – Nella sua lettera, Mattarella affronta anche il tema del "grave turbamento" che è il presupposto che permette l'esercizio della legittima difesa. E ribadisce che "deve essere obiettivo".

"L'art.2 della legge, modificando l'art.55 del codice penale – scrive il Capo dello Stato -, attribuisce rilievo decisivo 'allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto': e' evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta".

Difesa domiciliare – "Devo rilevare – fa notare Mattarella – che l'articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa 'domiciliare', le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non e' contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio. Segnalo, infine, che l'articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo, ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non e' ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – 'gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina'".

Salvini – "Avevamo promesso una legge sulla legittima difesa, la legittima difesa è legge. Entri in casa mia? Posso difendermi. E non è il far west. Legittima difesa significa che se entri armato in casa mia alle 3 di notte, non devo aspettare. E soprattutto eliminiamo il risarcimento al povero rapinatore ferito. Anche a tutela delle forze dell'ordine che devono poter essere libere di fare il loro lavoro. Questo dev'essere Paese dove si devono rispettare le leggi". Lo ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier leghista, Matteo Salvini, parlando a Motta, in Sicilia.

 

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