Si vota per cinque quesiti referendari sui temi di lavoro e cittadinanza

Urne aperte oggi 9 giugno, dalle 7 fino alle 15 per votare per cinque referendum sui temi di lavoro e cittadinanza. Ancora lontano il quorum dato che alle 23 di domenica l’affluenza era pari al 22,6% (quando erano state scrutinate 59.732 sezioni su su 61.591 complessive). 

Referendum, i leader che sono andati a votare

Ieri sono andati a votare i principali leader politici che sostengono i quesiti referendari come Elly Schlein (Pd), Riccardo Magi (+Europa), Giuseppe Conte (M5S) e Nicola Fratoianni (Avs), Angelo Bonelli (Avs) e Maurizio Landini (Cgil). Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato nel suo seggio di Palermo. In serata si è recata alle urne anche la premier Giorgia Meloni che però non ha imbucato le schede; nei giorni scorsi, infatti, aveva comunicato la volontà di non esprimere preferenze. 

 
 
 
 
 
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Salvini: “Verrà bocciato, cittadinanza non è un regalo”

In mattinata è arrivato l’attacco di Matteo Salvini. “Oggi in Italia la sinistra porta al voto un referendum per dimezzare gli anni per avere la cittadinanza italiana: verranno bocciati, il popolo non li voterà”, ha detto il vicepremier intervenendo a Fontainebleau (in Francia) al summit dei Patrioti. “La cittadinanza in Italia e in Francia non è un regalo, e per la Lega e i Patrioti bisogna semmai avere regole ancora più severe per diventare cittadini delle nostre nazioni: non basta qualche anno di residenza, occorre dimostrare di conoscere, rispettare e amare la storia, la cultura e legge del Paese che ti ospita, in Italia come in Francia, altrimenti tutti a casa”.

Gli appelli di Schlein e Magi

“Qui a Roma è una bella giornata come in tutta Italia. Una giornata ottima per esercitare i propri diritti politici e il primo è quello di votare in occasione di votazioni politiche o amministrative ma anche referendarie. C’è da scegliere, da pronunciarsi e non lasciare che altri decidano per noi”, ha detto la segretaria dem Schlein all’uscita dal seggio a Roma.

Appello lanciato anche da Riccardo Magi di +Europa direttamente dal comitato promotore del quesito sulla cittadinanza: “Oggi i cittadini autenticamente patriottici vanno a votare perché la democrazia si difende facendola vivere e praticandola. Speriamo che diano anche una lezione a tutti coloro che invece li hanno invitati a fare altro, a non occuparsi della cosa pubblica”. E nelle sue parole non si può fare a meno di leggere una punzecchiatura rivolta agli esponenti di centrodestra che hanno invitato all’astensione.

La polemica di FdI su Bersani

Intanto, non si placa la polemica sulla foto dell’ex segretario dem Pierluigi Bersani ritratto sabato alla manifestazione per Gaza con un cappellino per il ‘Sì’ al Referendum e accusato dal centrodestra di rompere il silenzio elettorale. Accuse che tornano a essere mosse anche ieri da senatori di Fratelli d’Italia.

“Dopo il cappellino di Bersani in pieno silenzio elettorale – puntano il dito Alessandro Palombi e Marco Silvestroni – si è arrivati oltre l’inimmaginabile, con la propaganda che entra addirittura dentro le cabine elettorali in un seggio della provincia di Roma. A Olevano Romano, una presidente di seggio si è lasciata fotografare in bella posa con un esponente locale del Partito democratico, mettendo in mostra il libro di Bersani. La foto poi finisce immediatamente sui social con l’invito a votare 5 Sì”.

Alla denuncia, FdI aggiunge un affondo diretto al Pd: “Siamo certi che questa arroganza non gli servirà per evitare un’altra sonora sconfitta elettorale”. Chi, invece, dal centrosinistra si espone di più è il deputato del M5S Davide Aiello, che pubblica suoi social la sua foto alle urne e lancia un messaggio esplicito: “Si vota per i nostri diritti sanciti dalla Costituzione. Basta licenziamenti illegittimi, più tutele per i lavoratori delle piccole imprese, più sicurezza sul lavoro, meno precarietà, più diritti. Non lasciate che siano gli altri a decidere per voi. Andate a votare. Buon voto a tutte e tutti!”.

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