Il vicepremier sulla tragedia di Bruxelles nel 40esimo anniversario

Tajani parla della tragedia dell’Heysel. “Io ricordo bene quella sera della finale, non si era avuta la percezione di quello che era successo. 39 morti, ho parlato con alcuni dei loro parenti, addirittura organizzai, quando ero parlamentare europeo, anche un evento nel vecchio stadio”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani , ricordando la strage dell’Heysel, a margine del convegno della Rete Italiana Obesità tenutosi all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nel giorno del 40esimo anniversario della tragedia, in cui morirono 39 tifosi italiani nei disordini prima della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool.

“Con l’allora mio collega, attuale presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, organizzammo una cerimonia per ricordare quelle vittime innocenti frutto di errori commessi nella fase dell’ordine pubblico, della violenza, degli hooligans, però queste cose non devono più accadere negli stadi”, ha aggiunto. “Ancora ci sono, ahimè, persone che muoiono, a causa di violenze. Dobbiamo far sì che lo stadio sia il luogo dove si va con la famiglia per passare un pomeriggio, una sera, per vedere giocare dei campioni, non per provocare lutti e devastazioni”, ha affermato il ministro. “Quei 39 vittime non possono essere morte invano”, ha concluso Tajani.

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