La sentenza potrebbe arrivare in tempi brevi, a ridosso dell'estate

Si terrà martedì 25 febbraio alle 9, davanti alla Corte di Giustizia Ue di Lussemburgo, l’udienza di discussione delle parti sulla domanda di pronuncia pregiudiziale avanzata dalla Corte d’Appello di Roma al tribunale comunitario in merito al caso del trattenimento di 43 migranti da parte dell’Italia nel centro di Gjader in Albania. La Corte è chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della designazione di alcuni Paesi d’origine come “sicuri” da parte dell’Italia: in particolare, se sia conforme al diritto dell’Unione Europea considerare un Paese come sicuro escludendo determinate categorie di persone o parti del territorio. Una conferma della legittimità, in base al diritto europeo, di queste normative, può aprire la strada alla convalida del trattenimento presso i centri in Albania, che è stata sospesa in attesa della pronuncia. La sentenza dovrebbe arrivare in tempi brevi. “Si tratta di un procedimento accelerato, quindi i tempi saranno più brevi rispetto a quelli di un normale procedimento, ma non siamo in grado di prevedere una data della sentenza”, riferisce a LaPresse una portavoce della Corte. “Tra qualche settimana l’avvocato generale potrà proporre una soluzione alla questione in piena indipendenza, la quale non è obbligatoria nell’iter e non è vincolante per i giudici. La sentenza verrà pronunciata successivamente e sarà vincolante per il giudice nazionale“, spiega la portavoce. La decisione che il governo italiano attende potrebbe quindi arrivare a ridosso dell’estate

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