Il Guardasigilli: "La mafia usa sistemi di comunicazione da noi incontrollabili. Sovraffollamento carceri? Escludo indulto"

Sono un po’ stanco di questo processo alle intenzioni. Se si fa così, accadrà questo. No, il testo è chiarissimo. È un testo di revisione costituzionale che dice che la magistratura, nella sua duplice funzione requirente e giudicante, è indipendente e autonoma. Una volta approvato con la legge costituzionale questo principio, se un domani uno lo volesse cambiare – certo non vorrei cambiarlo io e non lo farei mai – dovrebbe fare un’altra legge di revisione costituzionale. Il testo che c’è è chiarissimo e questa litania petulante di dire che in realtà sottintende un intento di sottoporre il pubblico ministero al potere esecutivo non ha nessun fondamento razionale. È un puro ritornello petulante sul quale mi vorrei confortare con il testo davanti“. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo al Taormina Book Festival, nell’ambito del panel ‘Riforma della giustizia e separazione delle carriere’. 

Nordio: “Sovraffollamento carceri? Escludo indulto, è resa dello Stato”

“Il sovraffollamento delle carceri è il risultato di una sedimentazione pluridecennale e infatti i nostri numeri, purtroppo, sono un po’ superiori a quelli degli ultimi due-tre anni ma sono inferiori a quelli dell’arco 2010-2015. Questo non significa affatto che il problema sia tollerabile, è il contrario: non lo è. Che cosa si può fare? Io escludo l’indulto, che è una resa dello Stato. Piuttosto penso a pene alternative e a forme di esecuzione diverse” ha sottolineato il Guardasigilli. “I detenuti stranieri costituiscono quasi la metà dei detenuti in Italia. Se noi riuscissimo a far scontare agli stranieri la loro pena nei Paesi di origine, già avremmo risolto una buona parte, anzi totalmente questo problema. E stiamo lavorando. Questo si può fare soltanto attraverso gli accordi con questi Paesi”, ha aggiunto. 

Nordio: “Mafia usa sistemi comunicazione da noi incontrollabili”

Le critiche del procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri? “Il governo sta facendo probabilmente più di tutti gli altri governi nella lotta contro la mafia e lo abbiamo dimostrato nell’inflessibilità con la quale abbiamo resistito a varie pressioni, che arrivavano anche da ambienti non necessariamente ostili, per modificare il 41 bis. Abbiamo potenziato le dotazioni, siamo sempre in collegamento con il super procuratore antimafia, Giovanni Melillo. Al collega Gratteri do ragione su una cosa: la mafia oggi ha dei sistemi di comunicazione che noi non siamo in grado di controllare” dice Nordio.

“Quando dissi in Parlamento che la mafia non parla al telefonino, per dire che spendiamo un sacco di soldi in queste intercettazioni che non servono a niente, anche lì – ha aggiunto – si sollevò una bufera. Nordio vuole limitare la lotta alla mafia? È esattamente il contrario. La mafia oggi ha dei sistemi di comunicazione ultramoderni che noi non siamo in grado di intercettare, perché noi spendiamo milioni e milioni di denari per le intercettazioni che non servono a nulla. E invece potremmo devolvere queste risorse per quegli strumenti molto costosi, che però esistono” e “che sarebbero realmente in grado di intercettare le comunicazioni della mafia”. 

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