Prosegue la protesta delle opposizioni. La Regione Campania verso il ricorso alla Corte Costituzionale

Prosegue la protesta delle opposizioni contro il dl autonomia. Il Movimento Cinque Stelle chiede al capo dello Stato Sergio Mattarella di rinviare la legge alle Camere. “Il rinvio presidenziale di cui all’articolo 74 della Costituzione rappresenta una funzione di controllo preventivo, posta a garanzia della complessiva coerenza del sistema: coerenza del sistema costituzionale e democratico potenzialmente compromessa dal disegno di legge in questione. La preghiamo, pertanto, di voler valutare l’opportunità di esercitare la Sua prerogativa costituzionale, proprio per salvaguardare il complessivo assetto democratico, nell’ambito della coerenza e della conformità normativa del disegno di legge sull’Autonomia con i principi fondamentali della nostra Carta costituzionale”. È quanto si legge nell’appello firmato dai capigruppo grillini di Camera e Senato, indirizzato al presidente della Repubblica.

“La riforma che istituisce l’autonomia regionale differenziata, ormai conosciuta come ‘Spacca-Italia’ – scrivono – dissolve l’unità del Paese e manda in frantumi la solidarietà nazionale. La riforma è figlia di un esasperato regionalismo spinto al limite della secessione, quella dei ricchi, a danno dei cittadini che vivono nelle aree del Paese meno dotate di infrastrutture e servizi. I diritti della persona, quale il diritto alla salute, che l’art. 32 della Costituzione definisce ‘fondamentale’ , non saranno più garantiti in condizioni di uguaglianza in qualsiasi parte del territorio nazionale, ma lo saranno in condizioni di variabilità e disuguaglianza, legati in pratica al certificato di residenza. Anche il diritto all’istruzione sarà coinvolto in pari sorte, perdendo lo Stato il potere esclusivo di dettare le regole generali della materia”.

“La differenziazione dell’offerta formativa e l’eterogeneità dei programmi spezzeranno l’identità dei valori sulla quale si fonda l’unità nazionale, riducendosi la fondamentale norma dell’art. 5 della Costituzione, che garantisce l’unità e l’indivisibilità della Repubblica, al rango di una soltanto formale e patetica proclamazione – prosegue il M5S – La riforma Spacca-Italia ha preso corpo attraverso una legge ordinaria con la quale si pretende di scardinare l’assetto costituzionale facendo violenza alla gerarchia delle leggi com’è reso palese – tra gli altri – dal caso dei LEP, la cui definizione a norma dell’art. 117, 2° comma, lett. m) della Costituzione, deve avere luogo tramite legge del Parlamento che, invece, sarà chiamato ad esprimere un mero parere, vedendo snaturato il suo ruolo, immeschinito in quello di organo meramente consultivo”.

Regione Campania verso ricorso a Corte Costituzionale

Non solo il referendum abrogativo al quale stanno lavorando le opposizioni, una spallata alla riforma dell’autonomia differenziata potrebbe arrivare dalla Campania. La Regione, guidata dal presidente Vincenzo De Luca, ha infatti intenzione di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge approvata in ultima battuta ieri mattina al termine di una seduta fiume alla Camera dei deputati. Già nei mesi scorsi il governatore campano aveva apertamente espresso l’intenzione di ricorrere alla Corte Costituzionale qualora il ddl Calderoli fosse stato convertito in legge. Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore a tutti gli effetti della legge, ma nel frattempo, apprende LaPresse, l’ufficio legislativo della Regione Campania è già al lavoro per mettere a punto l’impugnazione della riforma. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata