I lavori dureranno circa 30 ore tra sabato e domenica e la paga è in media poco più di 3,50 euro l'ora

L’8 e il 9 giugno si torna alle urne per le elezioni dei membri del parlamento europeo. Come ogni tornata elettorale, il rischio che scrutatori e presidenti disertino i seggi si fa sempre più concreta. Il 26 aprile il ministero dell’Interno ha inviato ai prefetti una circolare richiamando l’attenzione “sull’anticipo alle 15 di sabato 8 giugno dell’inizio della votazione situazione che, connessa alla previsione della costituzione degli uffici elettorali di sezione a partire dalle 9 della stessa giornata di sabato, potrebbe determinare criticità di tipo funzionale, principalmente legate alle ormai ricorrenti defezioni da parte dei componenti di seggio designati”. Il Viminale sensibilizza inoltre i sindaci a raccogliere “‘la preventiva disponibilità dei propri elettori, sebbene non iscritti nell’Albo degli scrutatori, a essere inseriti in un apposito elenco aggiuntivo e a subentrare nell’esercizio delle funzioni’ di componente di seggio, comprese quelle di presidente, in tutti i casi di improvvisa vacanza di quelli originariamente nominati presso gli uffici sezionali”.

Le sezioni ‘ordinarie’ che dovranno ‘aprire’ per consentire a chi ha diritto al voto di esercitare il proprio diritto sono 61.556. La paga è in media poco più di 3,50 euro l’ora. Tra operazioni preliminari prima dell’apertura e scrutinio, i lavori dureranno circa 30 ore tra sabato e domenica. La circolare del ministero dell’Interno indica un compenso di 138 euro per i presidenti di seggio e di 110,40 euro per i segretari e gli scrutatori. Ancora più bassa per i seggi speciali: i presidenti guadagneranno 82,80 euro mentre gli scrutatori 56,35 euro. Dati che rendono l’Italia fanalino di coda per i pagamenti ai componenti dei seggi. Sul podio dei compensi elettorali Bruxelles dove si va da un massimo di 250 euro di gettone di presenza per i presidenti fino a un minimo di 25 per i collaboratori degli uffici di conteggio. Vicino all’Italia solo la Spagna dove i membri del ‘tavolo elettorale’ prendono una diaria di 70 euro al giorno, quindi un totale di 140 euro. Mentre in Germania per il loro lavoro gli operatori elettorali ricevono un’indennità di ristoro che va tra 25 e i 35 euro al giorno, mentre i funzionari elettorali ricevono un compenso di 50 euro al giorno. Tuttavia il governo federale può decidere di aumentare la diaria.

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