Il vicepremier Salvini: "Via la politica dai tribunali, un'altra promessa mantenuta"

Il Consiglio dei ministri, da poco terminato a palazzo Chigi, ha dato il via libera al disegno di legge costituzionale recante ‘norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare‘, provvedimento sulla separazione delle carriere. L’approvazione, secondo quanto si apprende, è stata accolta da un applauso.

Il provvedimento del ministro Nordio separa in modo netto le carriere tra magistratura giudicante e requirente. Nell’ipotesi allo studio dell’esecutivo, a quanto filtra, si arriverebbe a un Consiglio superiore della magistratura diviso in due diverse sezioni, i cui membri sarebbero scelti tramite sorteggio. Dividere il Csm in due, scartando l’idea di due diversi consigli, che pure è circolata in queste settimane, permetterebbe senza ulteriori cambiamenti di confermare il ruolo di presidente al capo dello Stato.

Si punta anche a eliminare la sezione disciplinare del Csm per individuare un’Alta corte cui spetterà il giudizio sugli illeciti disciplinari di tutti i magistrati, anche quelli amministrativi, contabili e tributari. Da ultimo, non è escluso che nel provvedimento entri anche l’inserimento in costituzione del ruolo dell’avvocatura.

Anm: “Riforma per punire e controllare magistrati”

“La logica di fondo del disegno di legge sulla separazione delle carriere e l’istituzione dell’Alta corte si rintraccia in una volontà punitiva nei confronti della magistratura ordinaria, responsabile per l’esercizio indipendente delle sue funzioni di controllo di legalità. Gli aspetti allarmanti delle bozze del disegno di legge sono molteplici, leggiamo una riforma ambigua che crea un quadro disarmante”. Così l’Anm in una nota della Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati che, dopo il via libera del Cdm alla riforma costituzionale della giustizia, ha convocato il parlamentino per stabilire le forme di “mobilitazione”.“È una riforma – prosegue l’Anm – che non incide sugli effettivi bisogni della giustizia, ma che esprime la chiara intenzione di attuare un controllo sulla magistratura da parte della politica, che si realizza essenzialmente con lo svilimento del ruolo e della funzione di rappresentanza elettiva dei togati del Csm e con lo svuotamento delle sue essenziali prerogative disciplinari, affidate a una giurisdizione speciale di nuovo conio”.Per l’Anm, “quella di oggi è una sconfitta per la giustizia, significa dar più potere alla maggioranza politica di turno, danneggiando innanzi tutto i cittadini. Per assumere nuove iniziative e per avviare una mobilitazione importante, anche dai territori – prosegue la Giunta del sindacato delle toghe – abbiamo deciso di convocare un Comitato direttivo centrale di urgenza che si terrà il 15 giugno prossimo”.

Pd: “Duro colpo ad autonomia e indipendenza magistratura”

“Il disegno di legge Costituzionale sulla riforma delle carriere è un duro colpo all’autonomia e all’indipendenza della magistratura. Dopo il premierato e l’autonomia differenziata, il ddl Nordio è il prezzo che la Meloni paga a Forza Italia per la tenuta del governo. Siamo all’ennesimo baratto: la Costituzione viene sfregiata e sacrificata per un patto di potere”. Questa la reazione del Partito democratico alla riforma costituzionale approvata oggi dal Consiglio dei ministri. La responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani e i capigruppo nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato, Federico Gianassi e Alfredo Bazoli, e dell’antimafia Walter Verini aggiungono: “Il ddl Nordio non risolve i problemi della giustizia, anzi li aggrava perché indebolisce la magistratura compromettendone autonomia e indipendenza. La separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti – sottolineano i dem – non è necessaria, poiché la separazione delle funzioni esiste già. La separazione delle carriere rischia invece di trasformare i pm in una sorta di super poliziotti o, al contrario, li rende subordinati al potere esecutivo. Quanto all’Alta Corte, così come formulata, rischia di essere un pasticcio. Il testo presenta infatti molte contraddizioni e scelte non condivisibili. In particolare siamo contrari al sorteggio per i due Csm e per l’Alta corte, che sminuiscono la professionalità dei magistrati riducendo il loro ruolo a una questione di fortuna piuttosto che di merito. 

Meloni: “Non abbiamo paura di cambiare cose che non funzionano”

La riforma della giustizia varata in Cdm “si aggiunge alle altre riforme che questo governo ha già varato, come la riforma del fisco e la riforma istituzionale. Continueremo così, perché in questa Nazione le cose che non funzionano bene vanno cambiate. E più cercheremo di cambiarle più le forze della conservazione si muoveranno contro di noi. Ma non abbiamo paura, siamo qui per fare quello che va fatto e alla fine di questo lavoro saranno i cittadini a giudicarci”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un video diffuso sui social. 

Meloni: “Riforma necessaria e storica, rispettato impegno”

“Rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma del centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale da sottoporre al parlamento per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. Una riforma giusta, necessaria e storica”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni dopo il via libera in Cdm al disegno di legge costituzionale recante ‘norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare’. 

“In molti hanno detto e scritto in questi mesi che non avremmo mai avuto il coraggio di presentare questa riforma, attesa da decenni: evidentemente ancora non conoscono la nostra determinazione. Quando è giusto fare qualcosa nell’interesse dell’Italia e degli italiani noi semplicemente la facciamo. Ma certo varare questa riforma, dopo 30 anni che se ne parla, è un risultato epocale”, aggiunge la premier nel video allegato al post social in cui spiega cosa prevede il testo del provvedimento: “Innanzitutto, la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri in modo da differenziare finalmente il percorso di chi è chiamato a giudicare i cittadini da quello di chi ha l’incarico di muovere le accuse, e rendere così più equilibrato il rapporto tra difesa e accusa nel corso del processo. La seconda novità riguarda la modalità di selezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura, cioè dell’organo di autogoverno della giustizia, quello che decide i concorsi, le carriere, i trasferimenti e fino a oggi le condotte disciplinari dei giudici, perché l’attuale meccanismo di composizione del Csm ha purtroppo creato un sistema dominato dalle correnti della magistratura, che ne ha minato la percezione di indipendenza e ha penalizzato quella stragrande maggioranza di magistrati che vogliono solo fare bene il loro lavoro, senza per questo doversi piegare alla logica delle dinamiche politiche o correntizie. Per rompere il meccanismo delle correnti prevediamo che i componenti del Csm vengano selezionati per sorteggio, con modalità che saranno stabilite dalla legge”. “Il terzo e ultimo cambiamento riguarda la costituzione di un nuovo organismo indipendente: l’alta Corte disciplinare, che avrà il compito di esprimersi sugli illeciti dei magistrati, sottraendo questa attività al Csm in modo da superare la criticità registrata finora di un sistema, anche qui, condizionato dal correntismo, e che quindi tende a non sanzionare mai neppure le violazioni più grosse”.

Santalucia (Anm): “Sciopero? Leggeremo riforma e decideremo”

“Leggeremo il testo e valuteremo”, ha detto a LaPresse il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia. Il numero uno dell’Associazione nazionale magistrati ha convocato la giunta per oggi pomeriggio con all’ordine del giorno le “valutazioni e iniziative”. “Lo sciopero? Non lo so, ho convocato la giunta, decideremo. Siamo in una fase di studio”. 

Nordio: “Da Cdm via libera a provvedimento epocale”

Il Cdm ha dato il via libera a “questo epocale provvedimento che si articola su tre principi fondamentali. Il primo è la separazione delle carriere” dice il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il via libera in Cdm al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere. 

Nordio: “Pm resta assolutamente indipendente”

“Abbiamo dato rilevanza costituzionale al fatto che anche la magistratura requirente è, deve essere, e resterà assolutamente indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo e da qualsiasi pressione di altri organismi. Gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante” sottolinea l’esponente del Governo.

Nordio: “Si interrompe degenerazione correntizia Csm”

“Il secondo punto su cui poggia questa fondamentale riforma è la composizione e la elezione del Csm. Questo organo di autogoverno della magistratura, non solo a detta mia e di esponenti della maggioranza, ma anche a detta di moltissimi magistrati e di una larga parte dell’opinione pubblica non ha dato una buona prova di sé, però i rimedi non sono stati apprestati. Rimedi alla degenerazione correntizia” aggiunge Carlo Nordio. “Ecco interrompere questo legame tra elettore e eletto che ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale – ha aggiunto il Guardasigilli –. Questo accade attraverso il sorteggio che avviene tra persone estremamente qualificate”.

Nordio: “Ossequio indipendenza toghe e sistema sorteggio infallibile”

“Queste tre rivoluzioni sono un ossequio all’indipendenza della magistratura. Non sempre i magistrati che pure sono dipendenti dal governo e dal parlamento sono in realtà indipendenti dalle varie pressioni nell’ambito dell’associazione alla quale partecipano. Vi è un’enfatizzazione dell’autonomia e dell’indipendenza del magistrato. Proprio perché sono tutti uguali davanti alla legge, il sistema del sorteggio attraverso la selezione che abbiamo previsto di magistrati già valutati varie volte è una selezione che per definizione non può fallire. Noi non possiamo immaginare che vengano sorteggiate persone inette, incapaci, magari anche di scarsa credibilità etica perché il canestro da cui vengono estratte è estremamente qualificato” le parole del Guardasigilli.

Nordio: “Anm accetti che volontà popolare è sacra”

“Io sono stato ospite, e sono stato anche accolto con grande cortesia dall’Anm a Palermo, con loro il discorso è e deve essere sempre aperto. Le critiche sono il sale della democrazia, accettiamo contributi e suggerimenti. Anche loro però devono accettare che la volontà popolare è sacra e si esprime attraverso le elezioni. Se ci viene dato mandato di separare le carriere, noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo secondo quello che è scritto nella Costituzione” le parole del ministro della Giustizia.

Salvini: “Via politica da tribunali, altra promessa mantenuta”

Via la politica dai Tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!” sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al provvedimento sulla separazione delle carriere. 

Penalisti: “Governo porti a compimento riforma separazione carriere”

“Il testo governativo ad una prima lettura appare conforme alle attese in quanto segue le fondamentali linee della nostra proposta di riforma costituzionale di iniziativa popolare del 2017”. Così Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, auspicando che il governo porti a compimento la riforma costituzionale con la separazione delle carriere, approvata oggi in Cdm. “Abbiamo sempre ritenuto perfettibile la riforma costituzionale delle carriere, consapevoli della rilevanza di tale intervento, per cui si tratta di valutare attentamente questo nuovo disegno – osserva -. Due consigli presieduti dal Presidente della Repubblica sono garanzia di effettiva separazione e al tempo stesso di assoluta autonomia e indipendenza interna ed esterna di Pubblici Ministeri e Giudici”.

“Auspichiamo – conclude – che il governo, assunta la responsabilità di questo nuovo testo, sappia coerentemente portare a compimento una riforma che l’avvocatura penale ha sempre ritenuto fondamentale per garantire ai cittadini un giudice terzo, in attuazione del giusto processo voluto dalla nostra Costituzione”.

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