Il rettore Corgnati e la ministra Bernini: "Atenei sono laici, non si svolga attività religiosa all'interno"

È polemica intorno alla presenza, all’interno degli spazi dell’Università di Torino, dell’Imam Brahim Baya, “impegnato in attività religiosa negli spazi di Palazzo Nuovo“, presenza testimoniata dallo stesso Imam attraverso un video pubblicato sul suo canale Youtube, dove il religioso rivolge duri attacchi ad Israele in merito al conflitto nella Striscia di Gaza. Il video risale allo scorso 18 maggio, mentre oggi lo stesso Baya aveva in programma un nuovo sermone in spazi universitari, questa volta al Politecnico del capoluogo piemontese. Il sermone è stato tuttavia annullato dopo una diffida della Questura di Torino. “Abbiamo preso atto che la preghiera è stata vietata dal rettore e dalla Ministra” dell’Università Anna Maria Bernini, ha spiegato a LaPresse l’Imam raccontando di “non aver firmato la diffida perché io sono solo stato chiamato ad officiare una orazione, come può essere chiamato chiunque. Non sono un organizzatore”.

Imam: “Decisione annullare preghiera è incostituzionale”

“C’è una islamofobia da parte del governo, passando per l’università e i giornalisti. Trovo questa decisione incostituzionale e contro i principi di libertà religiosa della nostra Costituzione”, ha commentato ancora Brahim Baya. 

La richiesta della diffida

“Il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Paolo Corgnati, in pieno coordinamento con la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, venuto a conoscenza dell’annuncio di svolgimento della preghiera islamica del venerdì presso la sede centrale del Politecnico, ha immediatamente provveduto a inviare richiesta al Prefetto e al Questore di Torino di diffida dallo svolgere funzioni e attività presso le sedi dell’Ateneo nei confronti delle autorità religiose eventualmente coinvolte”, si legge nella nota in cui si comunicava la richiesta della diffida e si ribadiva inoltre che “Il Rettore e la Ministra ribadiscono con forza i principi di indipendenza e laicità delle istituzioni universitarie“.

 

 

Ieri l’Università di Torino, nei cui spazi si è svolto il sermone di Baya, aveva comunicato come la Bernini avesse “contattato telefonicamente il Rettore, Stefano Geuna”, e come “durante la conversazione il rettore avesse precisato che “il fatto è avvenuto in situazione di occupazione da parte di studenti, i quali impediscono da giorni l’accesso a docenti e personale universitario; quindi sotto la piena responsabilità degli occupanti“.

Per parte sua, l’Università di Torino aveva ribadito fermamente già ieri “il carattere di laicità dell’istituzione universitaria“, specificando che “il rettore e il ministro hanno quindi condiviso un sentimento di piena condanna sull’accaduto“.  

 

 

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