Il sindaco sulla disposizione che dovrebbe risolvere la stasi immobiliare dovuta alle inchieste sull'urbanistica nel capoluogo lombardo

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, commenta il rinvio della cosiddetta ‘norma Salva-Milano’, che dovrebbe risolvere la stasi immobiliare nel capoluogo lombardo dovuta alle inchieste sull’urbanistica che stanno coinvolgendo numeri progetti residenziali in città ma che non sarà nel decreto Casa per le irregolarità edilizie voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Milano non ha bisogno di essere salvata, ha bisogno di essere aiutata“, ha detto il primo cittadino definendo “odiosa questa definizione di ‘Salva Milano'”. La norma non sarà in Cdm venerdì ma potrebbe essere successivamente inserita durante l’iter parlamentare. “Mi sono informato della cosa, l’iter deve andare in Parlamento, così è stato deciso. Per me comunque non è una sorpresa”, ha aggiunto Sala a margine dell’evento a Palazzo Marino per i 50 anni del Consorzio Ccl. “Milano va aiutata, perché, in caso contrario, questa stasi immobiliare ci porta a una riduzione consistente degli oneri di urbanizzazione e come sempre se queste cose le si sapessero nel momento in cui si costruisce un bilancio ci si pensa. Ora l’anno è in corso e io non so da che parte iniziare per ridurre il budget che non ha tutte queste aree di flessibilità”, ha proseguito. Secondo Sala, ad ogni modo, “i tempi non è detto che si allunghino, dipende dalla volontà del Parlamento. Nell’oggettiva confusione delle norme, perché ci sono regionali e nazionali, la soluzione cercherà di mettere un punto di chiarimento. Da quello che ho capito è sanare il passato”. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata