Il governatore ligure si trova da due giorni agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione

E’ terminato l’interrogatorio di garanzia del presidente della Liguria Giovanni Toti. Il governatore, che si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione nella maxi inchiesta delle procure di Genova e Savona, non ha risposto al gip e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. “Abbiamo anticipato ai pm presenti la richiesta di essere sentiti a partire dalla prossima settimana”, ha detto il suo avvocato Stefano Savi. 

 

Crosetto: “Nessun illecito e non ha intascato nulla”

“Ho letto dalle carte che non gli si contesta di aver commesso un illecito amministrativo, non gli si contesta di aver intascato per sé nulla e allora non capisco”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine del dibattito ‘La visione lombarda per il futuro dell’Europa’ organizzato da Confindustria Lombardia e Politics Hub.

“Toti fa bene a non dimettersi? Sì, se qualunque indagato si dovesse dimettere domani c’è l’Italia ferma”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, presente al Salone del libro di Torino per il firmacopie del suo libro ‘Controvento. L’Italia che non si arrende’. “Conosco Toti come una persona perbene – ha aggiuto – La Liguria è una regione che negli ultimi anni ha vissuto un boom positivo di crescita e di infrastrutture. Genova e la Liguria con la ricostruzione del Ponte Morandi hanno dato esempio all’Italia di come si possano fare le cose bene e in fretta”.

L’avvocato di Toti: “Arresto lascia segno ma pronto a difendersi”

“È chiaro che sono esperienze che lasciano il segno e umanamente questo si può capire. È molto impegnato nella lettura di questo fascicolo perché è sua intenzione offrire una ricostruzione difensiva ai pubblici ministeri che dia spiegazione dei fatti che gli sono contestati”, ha affermato l’avvocato Stefano Savi, fuori dal tribunale di Genova, rispondendo alle domande dei giornalisti. 

L’avvocato di Toti: “Dimissioni? Farà le sue valutazioni”

Dopo il dato sulla situazione giuridica, c’è poi l’aspetto politico e la scelta di dimettersi o meno, che però al momento è del tutto rinviato. “Toti farà le sue valutazioni che non possono prescindere da un confronto in condizioni diverse da quelle attuali con le persone che con lui hanno lavorato e i partiti della sua maggioranza”, ha detto ancora l’avvocato. Mentre poi a livello nazionale c’è già chi ha sollevato il dibattito sull’arresto a poca distanza dalle elezioni europee e sul blitz che voci non confermate davano per eseguito in piena notte, nell’albergo di Sanremo dove Toti soggiornava, arriva un chiarimento contenuto in una nota della procura di Genova. Le operazioni “sono state eseguite nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e della dignità della persona (…), come risulta dagli atti, gli Ufficiali di polizia giudiziaria del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova della Guardia di Finanza incaricati hanno intrapreso le operazioni dopo le ore 7”.

Nordio: “Bestemmia dire che deve dimostrare innocenza”

Sulla vicenda Toti “mi sono già espresso non tanto come ministro ma come ex magistrato”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio rispondendo durante la conferenza stampa al termine del G7 di Venezia. “Occorre cautela e attenderemo i risultati di eventuali impugnazioni. Mi ha colpito il commento di qualcuno che si attende che l’indagato dimostri la sua innocenza, ma questa è una bestemmia in una civiltà democratica dove è l’accusatore che deve dimostrare la colpevolezza della persona indagata. Aspettiamo gli esiti della fisiologica dinamica del processo”, ha aggiunto. “Il Governo si è dimostrato sempre garantista nei confronti di tutti. La nostra parola d’ordine è l’enfatizzazione della presunzione di innocenza”.”Queste sono le basi del nostro garantismo e la nostra Costitizione su questo è molto chiara”.

Viminale: “Richiesta invio commissione è destituita di fondamento giuridico”

È destituita di ogni fondamento giuridico la richiesta rivolta al ministero dell’Interno di valutare l’invio di una commissione di indagine presso la Regione Liguria. Lo si apprende da fonti del Viminale. Non esiste infatti una norma di legge, fanno spere dal ministero guidato da Matteo Piantedsi, che attribuisca tale facoltà al Viminale nei confronti di una Regione. Allo stesso modo, il Ministero dell’Interno non ha il potere di valutare o attuare il commissariamento.

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