Il ministro dell'Economia in audizione alla Camera: "Contesto incerto, quadro programmatico illustrato entro l'estate"

Il rialzo delle stime Istat sul rapporto Deficit/Pil 2023 dell’Italia al 7,4%, il più alto nell’Unione Europea, non modificherà le previsioni contenute nel Documento di Economia e Finanza (Def) atteso in aula alla Camera mercoledì 24 aprile. A dirlo è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione a Montecitorio. “Non incide sulle previsioni contenute nel Def, in quanto già scontate nel profilo del livello del debito in percentuale sul Pil” oltre a registrare “un miglioramento di 1,2 punti percentuali rispetto al consuntivo del 2022 (-8,6 per cento)”, ha affermato il titolare dell’Economia. 

“Contesto incerto, eventi possono superare previsioni”

Il ministro dell’Economia ha anche spiegato in audizione il motivo per cui all’interno del documento non è contenuto l’impatto delle misure di politica economica programmate dal governo. “Il Def giunge in un periodo particolare per diverse ragioni: l’incertezza e la volatilità non accennano a diminuire. In questo contesto, ogni esercizio di previsione per quanto accurato e cauto, potrebbe essere superato dagli eventi“, ha affermato. 

“Quadro programmatico illustrato entro estate”

Giorgetti ha quindi dichiarato che il quadro programmatico delle misure del governo sarà illustrato entro l’estate. “L’aggiornamento del quadro programmatico, coerente con le nuove regole della governance economica europea, sarà illustrato nel Piano predisposto entro l’estate, che il Parlamento avrà modo di esaminare e approvare prima dell’invio alle autorità europee”, ha dichiarato. 

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