Associazioni: "La dimostrazione che il progetto non sta in piedi"

La Commissione Tecnica Via (Ctvia) del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) avanza 221 richieste di integrazione “al cosìdetto progetto definitivo 2024” del Ponte sullo Stretto di Messina. Le richieste – riferiscono alcune delle associazioni tra le più rappresentative del Paese, come il Wwf, Legambiente, Kyoto club che ne avevano contate 178 in precedenza – sono pubblicate sul portale on-line Via-Vas.

Delle 221 richieste si fa presente che 66 sono relative alla Valutazione di incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti. Le richieste riguardano procedure Via e Vinca. I proponenti dovranno rispondere entro 30 giorni. Oggi è iniziata la Conferenza dei servizi. Le associazioni menzionano anche il parere favorevole del ministero della Cultura. E ricordano di aver inviato loro stesse osservazioni ad hoc contenute in “534 pagine nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale – Via”.

Pichetto: “Richiesta integrazione è normale in procedura Via”

La richiesta di integrazione a un progetto di un’opera è normale nella prima parte della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via). Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sulle osservazioni avanzate dalla Commissione tecnica Via al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. “Nella definizione del testo della richiesta di integrazione – dice Pichetto – che è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di valutazione di impatto ambientale, si è tenuto conto, come di consueto, anche di elementi tratti dai contributi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e di soggetti non pubblici aventi diritto, per legge, ad esprimersi”.

“Nella giornata di lunedì 15 aprile, entro il termine stabilito dalla legge, la Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha approvato e trasmesso alla società Ponte sullo Stretto di Messina spa la richiesta di integrazioni sulla istanza presentata da quest’ultima lo scorso 26 febbraio”. Con questa istanza – aggiunge il ministro – “si è dato avvio, ai fini del relativo aggiornamento e completamento, alla procedura di valutazione di impatto ambientale relativa all’opera”. “Il procedimento avviato con l’istanza del 26 febbraio scorso – conclude Pichetto – si connette, per un verso, a quello iniziato nel 2011, e, per altro verso, alla nota che la presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso alla commissione Ue l’8 novembre 2023, con alcuni chiarimenti riguardo alla Via e alla Vinca”. La Via è la Valutazione di impatto ambientale mentre la Vinca è la Valutazione di incidenza.

Associazioni: “Progetto non sta in piedi”

“Oggi si apre la Conferenza dei servizi ma è una falsa partenza e siamo già alla farsa. È confermato: il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi, i Sindaci ne traggano le conseguenze”. Questa la posizione di Italia Nostra, Kyoto club, Legambiente, Lipu, Man e Wwf e dai comitati cittadini messinesi (associazione ‘Invece del ponte’ e ‘No Ponte Capo Peloro’). “La grande novità di oggi è che, dopo 21 anni di studi e di progettazioni inconcludenti – spiegano le associazioni – sono 178 le richieste di integrazione al cosiddetto ‘Progetto Definitivo 2024’ pubblicate sul portale on-line Via-Vas da parte della Commissione Tecnica Via (Ctvia), del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica”.Secondo le associazioni questo “attesta l’impossibilità di approvare un Progetto (non) Definitivo e il fatto che passare al Progetto Esecutivo e aprire i cantieri, prima dell’estate o entro fine anno, sia semplicemente una chimera. A questo punto i proponenti si dovranno arrampicare sugli specchi per rispondere alla Ctvia entro 30 giorni e i successivi 30 il pubblico potrà controdedurre”.

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