Il vicepremier al congresso milanese di FI: "C'è spazio voti tra Meloni e Schlein, nostri sono lì". Moratti: "Cairo sindaco? Chi si mette a disposizione è valore aggiunto"
“Dal 7 di ottobre che abbiamo deciso di non inviare più armi a Israele. Non c’è da discutere su questo, una decisione è stata presa, l’abbiamo detto in Parlamento”. Ad affermarlo è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani rispondendo ai giornalisti su alcune dichiarazioni della segretaria Pd, Elly Schlein che chiede di cessare l’invio di armi a Israele, a margine del congresso milanese di FI.
“C’è spazio voti tra Meloni e Schlein, nostri sono lì”
“Non ho mai paura di essere schiacciato. Vado avanti per la mia strada, gli alleati stanno facendo il loro percorso come giusto che sia, ma ho spalle abbastanza larghe per temere di essere schiacciato. Io sono contento se le altre forze centrodestra prendono voti. Non devo andare a cercare voti negli altri partiti nostri alleati. C’è il più grande partito italiano che mi interessa più di ogni altro, il partito della astensione. Poi c’è un grande spazio tra Giorgia Meloni e Elly Schlein, quello spazio noi vogliamo occupare e voi li andiamo a prendere là” ha detto il vicepremier e Presidente di Forza Italia, Antonio Tajani rispondendo ai giornalisti.
Regionali, Tajani: “Chi ha fatto bene deve rimanere per altri 5 anni”
“Sono, come al solito, tranquillo e sicuro che non ci saranno divisioni nel centrodestra. Si è risolto il problema della Sardegna, si risolveranno tutti gli altri problemi. In Basilicata c’è un ottimo presidente, che ha lavorato molto bene, che ha abbassato le tasse, non fa pagare il gas ai cittadini, non fa pagare l’acqua ai cittadini. Quindi chi ha fatto bene deve rimanere in carica per continuare a lavorare nei prossimi cinque anni”. Così il vicepremier e presidente di Forza Italia, Antonio Tajani rispondendo ai giornalisti su possibili divisioni nella coalizione di Centrodestra.
Sulle candidature Regionali: “No alternative a Bardi e Cirio”
In vista delle elezioni regionali in Basilicata e in Piemonte, “per quanto ci riguarda, non esiste ipotesi alternativa”, rispettivamente a Vito Bardi e Alberto Cirio. “Sono i migliori candidati per vincere, perché hanno governato bene. Io non ho fatto mai nessuna polemica con nessun candidato di altre forze politiche”. Lo ha detto il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, arrivando al congresso provinciale di Forza Italia a Torino.”Alberto Cirio – ha aggiunto – è stato un eccezionale presidente della Regione Piemonte, apprezzato da tutti e ha ottenuto degli ottimi risultati. So quello che ha fatto per la sua regione e ha un ampio riconoscimento. Lo stesso vale per Vito Bardi, che è un eccellente presidente di Regione che è stato il primo presidente della Basilicata a utilizzare i vantaggi che provengono dall’estrazione del petrolio per non pagare il gas e l’acqua ai lucani. Basterebbero queste due cose, ma se andiamo a vedere le classifiche dei governatori italiani, Vito Bardi e Alberto Cirio stanno in alta classifica”.
Tajani: “Schlein male informata”
Il vicepremier aveva già affermato in un’intervista a Nazione, Giorno e Resto del Carlino, che l’Italia non sta fornendo armi a Israele e che la segretaria del Pd Elly Schlein è quindi “male informata” a riguardo. “L’Italia ha interrotto dall’inizio della guerra di Gaza l’invio di qualsiasi tipo di armi a Israele. È tutto bloccato. Il periodo in cui sono state inviate più armi ad Israele è stato durante il governo Conte. Ma da quando sono iniziate le ostilità, abbiamo sospeso tutti gli invii di sistemi d’arma o materiale militare di qualsiasi tipo. E quindi Schlein parla di cose che non esistono. E’ pura propaganda. Al Partito Democratico dovrebbero essere meglio informati”, ha affermato Tajani.
Rispetto all’ipotesi di un invio di una forza di pace nella Striscia e l’eventuale partecipazione di militari italiani, Tajani ha affermato che “intanto bisogna concludere la guerra e creare un’amministrazione temporanea sotto l’egida delle Nazioni Unite”, una missione che a suo avviso “dovrebbe essere guidata da un Paese arabo”. “In questo quadro, se ci verrà chiesto, noi siamo pronti a coinvolgere i nostri militari in una missione di pace”, ha sottolineato il vicepremier. Rispetto alla missione dell’Ue nel Mar Rosso, Tajani ha affermato che lunedì si incontrerà a Bruxelles con i ministri degli Esteri dell’Unione Europea. “Presenteremo un documento preparato con Francia e Germania. Lo abbiamo scritto insieme al ministro della Difesa Crosetto”, ha detto il vicepremier sottolineando che “il governo è unito nel difendere l’interesse nazionale, e l’obiettivo è unire i Paesi europei sulla nostra proposta di creare una nuova missione marittima europea”. “Una missione che”, ha spiegato il ministro degli Esteri, “dovrà proteggere la libertà di navigazione e il traffico marittimo essenziale per i nostri porti e il nostro export”. “Sarà una missione difensiva, forte e vigile che scorterà il traffico mercantile”, ha precisato Tajani, sottolineando quindi che non si tratterà di una missioni di guerra nello Yemen.
Moratti: “Cairo sindaco? Chi si mette a disposizione è valore aggiunto “
“Ci sono sicuramente candidature importanti da considerare, quindi chi si mette a disposizione della propria città credo che possa essere visto come un valore aggiunto”. Ad affermarlo è la presidente della Consulta di Forza Italia ed ex sindaca di Milano, Letizia Moratti, parlando a margine del congresso milanese provinciale di Forza Italia, sulla disponibilità manifestata da Urbano Cairo a correre come sindaco di Milano. Rispondendo poi a una domanda sul tema della sicurezza del capoluogo lombardo, Moratti ha aggiunto: “Io credo che in questa città sia un tema molto sentito dai cittadini, credo che una più forte interazione tra chi rappresenta la città, la prefettura, le forze dell’ordine. potrebbero dare risultati migliori in termini di sicurezza. Ricordo che, quando ero sindaca, ogni settimana facevo un incontro in prefettura con tutte le forze dell’ordine e ogni giorno facevamo un’analisi delle aree critiche per vedere come migliorare la sicurezza, organizzando il lavoro del giorno dopo in funzione delle aree critiche esaminate il giorno prima”.
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