Il Consiglio regionale del Veneto si è riunito per discutere della proposta legislativa, il governatore: "Siamo qui per esercitare diritto inviolabile della democrazia"

Questa mattina il Consiglio regionale del Veneto si è riunito per discutere della proposta di legge popolare sul fine vita, promossa dall’associazione Luca Coscioni. A livello nazionale “si è detto il Veneto autorizzerà il Fine vita. Oggi noi non autorizziamo un bel niente. Questo progetto di legge introduce dei tempi e il ruolo della sanità”, ha detto il presidente della Regione Luca Zaia. Riferendosi alla sentenza della Corte Costizionale sul caso di Dj Fabo, il governatore ha spiegato che “è inaccettabile dire che noi autorizziamo il suicidio assistito, perché è già tale. Si definisce meglio il ruolo dell’Usl”.

“Io non sono il portabandiera di questo progetto di legge, non lo sono mai stato e non era nel nostro programma, nonostante siano chiare le mie idee. Oggi noi siamo qui per esercitare diritto inviolabile della democrazia”, ha aggiunto il Zaia. In Veneto, al momento, risultano cinque richieste rigettate e due autorizzate, uno delle quali riguarda il caso di Stefano Ghellegher, “che non è un malato terminale”, ha ricordato. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,