La senatrice a Coffee Break su La7: "La tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma, diciamolo alle nostre figlie". Pioggia di critiche

Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia, ospite di Coffee Break su La7 parla di calo demografico e maternità: “Mia mamma mi diceva sempre devi ricordare sempre che hai l’opportunità di fare ciò che vuoi ma non devi mai dimenticare che la tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma a tua volta. Questa è una cosa che anche noi donne della mia generazione, di 46 anni, dobbiamo ricordare alle nostre figlie. Perché ahimè se no il rischio che si ingenera in nome della realizzazione professionale, che io auspico e trovo che sia giusta, la donna ha una preparazione, uomini e donne riescono a fare cose straordinarie in genere, e io mai e poi mai sono stata per il femminismo separatista… Però non dobbiamo dimenticare che esiste la missione di mettere al mondo dei bambini” dice Mennuni.  

“Dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni, la maternità a diventare di nuovo cool. Dobbiamo fare sì che le ragazze di 18/20 anni vogliano sposarsi e vogliano mettere al mondo una famiglia, poi lo Stato verrà dietro” aggiunge ancora. 

Opposizioni dure sulle parole di Mennuni

Pioggia di critiche dalle opposizioni. “Perché Fratelli d’Italia ha questa nostalgia del Medioevo? Che ne dice la senatrice Mennuni – secondo cui la massima aspirazione e missione di una donna è quella di diventare mamme – di dare alle nostre figlie aspirazioni che vanno oltre il manuale degli stereotipi? Tramandiamo loro la libertà di sognare e i mezzi per realizzarsi come preferiscono, non il buio della ragione”. Così sui suoi canali social la vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino. 

“Le parole di Lavinia Mennuni sulla maternità mettono a nudo quale sia la vera concezione che FdI ha delle donne nella società: non protagoniste del loro destino ma ridotte a una pura funzione biologica”. Lo dice Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva. “Per quanto l’essere madre sia un elemento importante, l’identità femminile non può certo essere ridotta solo alla maternità. Dall’epoca, cupa, in la società condannava la donna unicamente a questo ruolo sono passati decenni. Ma Lavinia Mennuni sembra non essersene accorta. Nelle sue parole riecheggiano idee di un passato oscurantista, per fortuna superato e denunciano una imbarazzante arretratezza. La sua idea della donna non è per niente ‘cool’ ma molto ‘old’. Sappia che, al contrario di quanto sembra desiderare, noi continueremo nella battaglia perche alle donne venga riconosciuta, nella sua pienezza, la ricchezza della loro identità”, conclude.

Anche i dem all’attacco: “Oggi a Coffee break la senatrice Lavinia Menunni ha detto che dovremmo ricordare alle nostre figlie 18enni che la massima aspirazione per una donna è fare figli. Con tutto il rispetto per chi fa scelte di questo tipo, noi crediamo che la massima aspirazione per una ragazza debba essere quella di scegliere liberamente cosa fare della propria vita, se e come realizzarsi, se e come unirsi in una relazione, se e come diventare madre. A 18 anni sicuramente un’aspirazione è studiare e costruirsi un futuro solido, di indipendenza e di autonomia economica. Non credo che Menunni darebbe lo stesso consiglio a un figlio maschio. Deve tornare cool fare figli? Le donne fanno figli se hanno un’occupazione che le appaga, un compagno o un marito disposto a condividere i carichi famigliari, welfare efficiente che offra asili nido e scuole a tempo pieno. La verità è che invece di lavorare con questi obiettivi, la maggioranza e il governo Meloni continuano a ritenere che la denatalità sia un problema personale delle ragazze e delle donne italiane, quando è una profonda questione sociale. Va riconosciuto il valore sociale della maternità. L’Italia deve diventare un Paese con una democrazia paritaria matura, mentre con questa destra rispunta sempre il modello di famiglia patriarcale, che peraltro neanche gli stessi esponenti politici praticano”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente. 

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