Soddisfazione a metà della premier dopo il vertice a Bruxelles: "Posizioni ancora distanti sul Patto di Stabilità"

La soddisfazione a metà della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del Consiglio Europeo a Bruxelles, dopo il sì all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea ma anche il rinvio al 2024 del nuovo bilancio pluriennale dell’Unione con un nuovo stanziamento di fondi per Kiev. “Il bilancio del Consiglio europeo è in chiaroscuro. Sono molto soddisfatta per l’allargamento, con un obiettivo che molti di noi consideravano difficile che è l’inizio dei negoziati con l’Ucraina. Non si è trovata una soluzione sulla revisione del bilancio pluriennale anche se secondo me la soluzione è alla portata. Io non sono pessimista sul fatto che si possa raggiungere nel prossimo Consiglio europeo“, ha detto la premier in un punto stampa dopo il vertice. “Sono molto soddisfatta anche per il bilanciamento con i Balcani, e l’Italia era in primo piano per quanto riguarda la Bosnia Erzegovina”, ha aggiunto. Si è poi definita soddisfatta, in ogni caso, dello stato dei negoziati sul bilancio e del testo uscito dalla negoziazione “dove ci sono tutte le priorità che l’Italia aveva posto, dalla flessibilità dei fondi esistenti, particolarmente sul tema delle migrazioni”. 

“Orban? Bisogna parlare con tutti per mediare”

Commentando il ruolo svolto nel mediare nei negoziati per l’adesione di Kiev con il premier ungherese Orban, Meloni ha detto: “Sul ruolo che ha giocato l’Italia, io ho fatto esattamente quello che avevo detto che avrei fatto. Penso che sia molto più utile quando si ha la facoltà di parlare con tutti e quando si cerca un punto di incontro, perché, se noi non riusciamo a fare questo, non riusciamo neanche ad arrivare agli obiettivi che vogliamo raggiungere”. Ha poi precisato che “bisogna avere una capacità di mediare, di mettere insieme le posizioni, bisogna avere una capacità di dialogo che ha consentito all’Italia di giocare un ruolo sicuramente da protagonista per i risultati che abbiamo ottenuto. Non siamo riusciti in tutti gli intenti che avevamo ma per questo bisogna continuare a lavorare per arrivare agli altri obiettivi”.

“Soddisfatta per conclusioni su migranti”

In tema di migrazioni, la premier si è detta contenta: “È passato per intero un paragrafo proposto dall’Italia che ribadisce il lavoro che viene anche sintetizzato nelle lettere di von der Leyen prima di ogni Consiglio europeo e che negli ultimi Consigli non era entrato nelle conclusioni a 27. Oggi invece viene inserito nelle conclusioni a 27 e prevede il lavoro sulla dimensione esterna, il blocco dell’immigrazione illegale, la lotta contro i trafficanti, una più efficace politica di rimpatrio e tutta la visione che l’Italia ha contribuito a far diventare visione dell’intero Consiglio europeo”.

“Posizioni ancora distanti su Patto di Stabilità”

Per quanto riguarda invece la riforma del Patto di Stabilità, “le posizioni sono ancora abbastanza distanti. Il tema formalmente è rimandato al prossimo Ecofin del 20 dicembre. Le posizioni sono ancora abbastanza distanti ma bisogna lavorare ora dopo ora su questo punto“, ha detto Meloni. “Io non penso che sia impossibile oggi trovare un accordo, penso che un accordo alla fine si possa e si debba trovare ma non potrei dirle che lo abbiamo già trovato”, ha rimarcato. La premier ha aggiunto che proverà a non arrivare alla necessità di imporre il veto sul nuovo patto: “Io ho detto e ripeto, l’ho detto in Parlamento tre giorni fa: l’unica cosa che io non posso fare è dare il mio ok a un Patto che, non io, ma nessun governo italiano potrebbe rispettare. Perché sarebbe ingiusto, perché non sarebbe utile per noi. Dopodiché ho letto: ‘Mario Monti dice mettete il veto’. Diciamo che se la mettiamo così non è un buon modo di cercare delle sintesi con gli altri”, ha affermato. “Cerchiamo di ottenere un patto che ci offra le condizioni per fare seriamente il nostro lavoro. Non chiediamo una modifica del patto per gettare i soldi dalla finestra però chiediamo una modifica del patto che ci consenta di fare quello che riteniamo giusto fare e che l’Europa si è data come strategia. Parlo particolarmente degli investimenti, senza essere per questo colpiti, perché sarebbe una strategia miope, non per l’Italia ma per l’Europa che si è data quelle strategie e chiaramente su questo cerchiamo di diciamo coinvolgere più paesi possibili”, ha spiegato. 

“Niente ricatti con Mes, con Macron cerchiamo convergente”

Meloni ha poi escluso che il tema della ratifica del Mes sia usato in Italia per ottenere maggiori concessioni sul Patto di Stabilità. “Sul tema del Patto di stabilità e del Mes, devo dirvi che questo link lo vedo solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quale sia il patto del quale disponiamo perché abbiamo sempre detto che gli strumenti si mettono insieme tutti quanti. Ma non c’è questa dimensione del ricatto, di dire ‘se non fai questo, non diamo questo’. Non l’ho mai vista e nessuno ha posto la questione così”, ha detto la premier. “Ho avuto un bilaterale con Macron, poi Scholz, che era seduto al tavolo accanto, si è fermato ma a quel punto non c’erano particolari dossier. Con il presidente francese abbiamo affrontato dal tema del Patto di stabilità a tutti gli altri dossier sui quali pensiamo si possa costruire una convergenza e sul tema del Patto ci sono diverse convergenze“, ha aggiunto.

“Accordo Albania? Sono ottimista, per ora no piano B”

La premier ha anche parlato dell’accordo sui migranti con l’Albania dopo la sospensione da parte della Corte Costituzionale albanese della ratifica dell’intesa nel Parlamento di Tirana. “Per quello che riguarda l’Albania, non lo so dire, spero che non ci sia un rischio fallimento. Sono ottimista ma rispetto le decisioni in una nazione sovrana. Vedremo come andrà nelle prossime settimane e faremo del nostro meglio, se le cose andranno bene, per accelerare ancora di più”, ha detto Meloni aggiungendo: “No, per ora non credo che abbiamo bisogno di un piano B“.

“Concordi su condanna Hamas e ‘due popoli, due Stati'”

Tra i temi affrontati nel vertice, anche la crisi a Gaza. “Per quelli che sono i nostri obiettivi sul Medioriente la discussione è stata molto approfondita, si è preferito ribadire le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo, perché probabilmente alcune divergenze avrebbero reso il lavoro difficile”, ha detto Meloni. “In ogni caso siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra continuare a condannare gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, ribadire il diritto di Israele a difendersi nell’ambito delle norme internazionali e lavorare su una soluzione di lungo periodo di ‘due popoli in due Stati’. Abbiamo ribadito anche il lavoro sul fronte umanitario che l’Europa può fare e che l’Italia sta facendo”, ha aggiunto. 

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