La premier: "La sinistra contro l'intesa con l'Albania, spera che non risolviamo il problema migranti"

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’attacco di opposizioni e sindacati dopo la bagarre in aula alla Camera in seguito alla bocciatura della proposta di Pd e Movimento 5 Stelle sul salario minimo a 9 euro l’ora. “Alla camera sul salario minimo la maggioranza ha presentato un emendamento alla proposta dell’opposizione, che dà mandato al governo di risolvere il problema, e oggi se passa questo mandato noi dobbiamo concentrarci per alzare il salario di chi effettivamente ha dei salari inadeguati senza rischiare di abbassare quello di chi è messo un tantino meglio. Poi capisco l’opposizione, la bagarre, ma un po’ sorrido perché obiettivamente oggi M5s e Pd dicono che il salario minimo è l’unica vera cosa che va fatta in Italia, e in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farla“, ha detto la premier ospite della trasmissione  ‘Non stop news’ su Rtl 102.5. “Devo anche dire che mi incuriosisce la posizione di alcuni sindacati che vanno in in piazza per rivendicare la bontà del salario minimo, ma quando vanno a firmare contratti collettivi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora come è accaduto di recente con il contratto della sicurezza privata, quindi bisognerebbe essere anche un po’ più coerenti penso“, ha aggiunto. 

“Sinistra contro intesa Albania, spera che non risolviamo il problema”

In tema di migranti, Meloni ha detto che il protocollo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi “è necessario perché tutto quello che noi possiamo fare per decongestionare il sistema italiano in termini di migrazione illegale secondo me è una cosa utile. Io non so perché la sinistra diciamo lo contesti così, penso che fondamentalmente lo contestino perché loro sperano che noi non riusciamo a risolvere il problema. Cosa che invece noi stiamo cercando di fare in una realtà nella quale obiettivamente ci confrontiamo con dei flussi migratori senza precedenti”. E ha aggiunto: “Io penso che l’accordo con l’Albania sia innovativo, utile, e penso possa anche rappresentare un precedente se riusciamo a farlo funzionare bene di accordi che si possono fare in molte nazioni. Poi addirittura il Pd ha cercato di far cacciare il povero primo ministro albanese Edi Rama dal Partito socialista europeo perché evidentemente aiutare l’Italia non è di sinistra“.

“Su premierato accordo difficile, penso ci sarà referendum”

La premier ha poi parlato del processo di approvazione della riforma costituzionale sul premierato. “Io penso che sia la riforma dalla quale dipendono tutte le altre, e so che faranno di tutto per impedire di approvare questa riforma. Penso che alla fine si arriverà al referendum perché vedo molto difficile che si possa trovare un accordo in Parlamento. Quando la riforma arriverà al referendum chiederemo agli italiani che vogliono fare, e lo so che c’è un sacco di gente che si muoverà contro l’ipotesi che questo cambi, però saranno gli italiani a dover decidere se domani vogliono essere padroni del loro destino, decidendo chi governa questa nazione, o se vogliono continuare a farlo fare magari a chi obiettivamente ha pensato di essere il padrone delle istituzioni, e non lo era”, ha affermato. 

“Su Patto Stabilità è momento delicato, serve sintesi efficace”

Tra i temi politici di questi giorni, anche le trattative in Europa sul Patto di Stabilità e Crescita. “A che punto siamo? Non sono le ore giuste per parlarne, c’è una trattativa molto serrata, è davvero un momento molto delicato“, ha dichiarato Meloni. “Noi crediamo che chiaramente un’Europa seria debba oggi tenere in considerazione nelle nuove regole della governance le strategie che si è data, cioè il punto principale che sta ponendo il governo italiano riguarda gli investimenti. Noi abbiamo il Pnnr, la transizione energetica, la transizione digitale, e quando si fanno le regole che decidono quali sono i parametri che gli Stati membri devono rispettare non si può non tenere conto di quegli investimenti che l’Ue chiede – ha spiegato la premier -. Questo è il tema che noi stiamo ponendo, chiaramente ci sono altri punti di vista da parte di altre nazioni, stiamo facendo del nostro meglio per costruire una sintesi che possa essere efficace ma ragionevole, perché l’unica cosa che secondo me non si può fare è dire di sì a una riforma del Patto di stabilità che poi non si è in grado di rispettare”.

“Piccola parte ma rumorosa toghe disapplica provvedimenti del governo”

Anche la dialettica tra politica e magistratura nell’intervista della presidente del Consiglio. “In Italia si cerca ogni giorno di costruire uno scontro tra politica e magistratura, che io non vedo e particolarmente non potrebbe venire da me che essendo persona di destra ho grande rispetto per chi serve lo Stato. Io penso che politica e magistratura debbano lavorare insieme per rafforzare la lotta alla criminalità organizzata, per rafforzare la lotta alla mafia, per rendere più veloce anche la giustizia italiana, per combattere le inefficienze. Penso che i provvedimenti che il governo ha fatto in questo anno dimostrino come vogliamo fare del nostro meglio per dare una mano alla magistratura a poter lavorare con maggiore efficacia ed efficienza, e questo è il mondo visto dal nostro punto di vista”, ha detto Meloni sul tema, aggiungendo: “Poi, che in Italia ci sia una piccola parte, piccolissima parte se vogliamo anche se rumorosa, della magistratura che per ragioni ideologiche ritiene di dover fare altro rispetto a quello che è il suo ruolo proprio, che ritiene di dover disapplicare i provvedimenti del governo quando c’è un governo che non condivide, o che ritiene di dover influenzare il dibattito politico, questo è un fatto”. Ha poi concluso: “Mi ha colpito non tanto per i giudici che stanno lì a disapplicare le norme sull’immigrazione che fa il governo, mi ha colpito ancora di più che ci sia l’Associazione nazionale magistrati che dica che la riforma costituzionale voluta dal governo sostanzialmente è un attacco alla magistratura, e addirittura” rappresenti “una deriva anti-democratica. Io so però che questo è un elemento che riguarda una piccola parte della magistratura, e non cambia il ruolo, il lavoro e il valore che la stragrande maggioranza dei magistrati fa in Italia e che io voglio aiutare in ogni modo, anche con una riforma della giustizia che secondo me va fatta perché ci sono elementi sui quali intervenire e può sicuramente far lavorare tutti molto meglio”.

“Segreti? Me ne sono rimasti pochi, mia vita tutta in piazza”

Giorgia Meloni ha parlato anche della sua vita privata. “Segreti? Me ne sono rimasti pochi perché la mia vita è tutta in piazza“, ha scherzato la presidente del Consiglio che poi delle tante parole sulle sue questioni personali ha aggiunto: “Se n’è parlato senza pietà però elmetto in testa e si combatte“. 

“Anno tosto, ci siamo trovati a gestire un disastro”

La leader di Palazzo Chigi ha anche fatto un bilancio del 2023 di governo. “Un anno tosto? Sì, è la parola più facile forse per raccontare un anno in cui obiettivamente è accaduto più o meno tutto quello che che poteva accadere, ma secondo me il segreto è un po’ viverla giorno per giorno come direbbe Rambo, e quindi cerchiamo di affrontare ogni problema nel modo più pragmatico e serio possibile guardando sempre all’unico interesse che abbiamo, che è fare gli interessi dei cittadini italiani. Poi delle volte si riesce meglio, delle volte si riesce meno bene, ma sicuramente questo è quello che ci muove. E io penso che nel disastro che ci siamo trovati a gestire, per la situazione italiana e per quella internazionale, i risultati che bene o male arrivano raccontano di un lavoro che è stato fatto con serietà”, ha affermato. 

“Governo lavora velocemente, maggioranza ha visione comune”

Sulla situazione della maggioranza, Meloni ha detto: “Come sta il centrodestra? Molto bene, è in salute. Io penso che al di là delle tutte le polemiche, le ricostruzioni che leggiamo ogni giorno in cui io insulto un ministro, frusto qualcuno, c’è solo un metro per valutare la coesione delle maggioranze ed è la velocità con la quale i governi riescono a operare, e io penso che si veda che questo governo lavora velocemente e quando si lavora velocemente è perché è facile mettersi d’accordo, e questo accade solo in maggioranze che hanno una visione comune“. E ha quindi ricordato: “Io ho visto governi impantanati su qualsiasi cosa per mesi perché chiaramente quando tu pretendevi di mettere insieme tutto e il contrario di tutto ti ritrovavi con non riuscire a trovare una sintesi su niente. Questo a noi non accade”.

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