La premier italiana ha ricevuto a Palazzo Chigi il primo ministro di Tirana: siglato protocollo per gestione flussi

La premier Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il primo ministro albanese, Edi Rama con il quale ha sottoscritto un protocollo d’intesa tra Italia e Albania in materia di gestione dei flussi migratori“. “E’ un accordo che arricchisce un’amicizia storica, una cooperazione profonda tra le nostre due nazioni. Il nostro è un partneriato strategico che si sviluppa attraverso rapporti commerciali di assoluta eccellenza. L’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania e il nostro interscambio vale circa il 20% del prodotto interno lordo albanese, ma anche attraverso scambi tra le nostre comunità presenti in Italia e in Albania, intensi rapporti culturali e sociali. Una strettissima collaborazione che già esiste nella lotta a tutte le forme di illegalità e che vede una importante presenza in Albania di forze dell’ordine e di magistrati italiani”, ha quindi aggiunto la premier.

Palazzo Chigi - Giiorgia Meloni incontra Edi Rama
Palazzo Chigi – Giiorgia Meloni incontra Edi Rama

In Albania due centri per 3mila illegali

“Abbiamo lavorato insieme ad un accordo che rafforza la cooperazione e che si pone sostanzialmente tre obiettivi: contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi migratori irregolari e accogliere solamente chi ha davvero diritto alla protezione internazionale”, ha spiegato la premier italiana che ha poi aggiunto: “L’accordo consiste nel fatto che l’Albania darà la possibilità all’Italia di utilizzare alcune aree del territorio albanese nelle quali l’Italia potrà realizzare, a proprie spese e sotto la propria giurisdizione, due strutture dove allestire centri per la gestione dei migranti illegali. Queste strutture potranno accogliere inizialmente fino a 3mila persone che rimarranno in questi centri ovviamente il tempo necessario a poter velocemente espletare le procedure per la trattazione delle domande di asilo, ed eventualmente ovviamente ai fini del rimpatrio”.

“Chiaramente si tratta di massimo 3mila persone contestuali, ma è chiaro che utilizzando le procedure accelerate che consentono grazie a questo governo di processare le richieste in 28 giorni io intendo che con questo progetto a regime diciamo questi numeri possano essere considerati come mensili e che quindi diciamo il flusso complessivo annuale possa arrivare fino a 36mila persone che si alternano. Voglio anche dire che questa possibilità non riguarda però i minori, non riguarda le donne in gravidanza, non riguarda gli altri soggetti vulnerabili”.

Rama: “Se l’Italia chiama l’Albania c’è”

“Se l’Italia chiama l’Albania c’è. Non sta a noi giudicare il merito politico di qualsiasi tipo di decisione, a noi tocca rispondere presente quando possiamo dare una mano. In questo caso vuol dire aiutare a gestire con un pizzico di respiro in più una situazione che, lo vedono tutti, è difficile per l’Italia”, ha invece detto il primo ministro dell’Albania, Edi Rama, in conferenza stampa con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi dopo la firma di un protocollo d’intesa per la gestione dei flussi migratori. “Non avremmo fatto questo accordo con nessun altro Stato dell’Ue – ha aggiunto – ci sono elementi di natura storica, culturale ma anche emozionale che legano Albania e Italia”.

L’Italia ribadisce il sostegno all’ingresso di Tirana in Ue

L’incontro è stato un’occasione per ribadire il sostegno italiano all’ingresso di Tirana in Ue.  “Voglio dire che questo accordo dimostra che si può collaborare sul fronte della gestione dei flussi migratori, si può collaborare a 360 gradi e si può e si deve collaborare particolarmente con quelle nazioni che europee sono”, ha detto Meloni che ha poi aggiunto: “In questo voglio dire che non solo l’Albania si conferma una nazione amica dell’Italia, ma anche una nazione amica dell’Unione Europea, perché nonostante non sia ancora formalmente parte dell’Ue, come sapete l’Albania è un paese candidato all’ingresso nell’Unione europea, si comporta esattamente come se fosse già un paese membro di fatto dell’Unione. E questa è una delle ragioni per le quali sono fiera del fatto che l’Italia da sempre e storicamente sia stato uno dei più grandi sostenitori dell’ingresso dell’Albania e dei paesi dei Balcani occidentali nell’Unione Europea. Voi sapete che a me non piace definirlo allargamento, a me piace definirlo riunificazione, non penso che l’Unione Europea sia un club, non penso che siamo noi a decidere chi sia europeo e chi non lo sia, credo che i Balcani occidentali siano a tutti gli effetti paesi europei, credo che l’Albania sia a tutti gli effetti un paese europeo e questa è la ragione per la quale dall’inizio da sempre noi abbiamo sostenuto con forza questo processo di riunificazione”, ha aggiunto la premier.

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